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Manifesto-Un esercito di precari in cerca d'identità

Un esercito di precari in cerca d'identità Punteggi sbagliati, connotati corretti, figli cancellati. Viaggio tra i supplenti di Roma CINZIA GUBBINI ROMA "Abbiamo completato le graduatorie perman...

07/09/2004
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il manifesto

Un esercito di precari in cerca d'identità
Punteggi sbagliati, connotati corretti, figli cancellati. Viaggio tra i supplenti di Roma
CINZIA GUBBINI
ROMA
"Abbiamo completato le graduatorie permanenti e per l'inizio dell'anno scolastico tutte le supplenze saranno assegnate". Lo ha assicurato ieri il ministro dell'istruzione Letizia Moratti, a margine di un incontro di Assolombarda a Milano. Ma bastava farsi una passeggiata nel pomeriggio al provveditorato di via Pianciani a Roma per rendersi conto che, evidentemente, il ministro non conoscere tanto bene la realtà. A Roma, come altrove in Italia, il "sereno" inizio dell'anno scolastico è una chimera. Da molte settimane a questa parte, infatti, ogni lunedì a partire dalle 15 e ogni venerdì mattina in via Pianciani va in scena il dramma delle centinaia di insegnanti di terza fascia che bussano agli uffici per controllare se il loro punteggio in graduatoria è stato corretto. Quando, l'11 agosto scorso, sono uscite le graduatorie provvisorie per la maggior parte degli insegnanti è stata una brutta sorpresa: punteggi sbagliati, scivoloni inaspettati alla fine della lista, mancato conteggio di requisiti particolari e addirittura scambi di sesso. Gli insegnanti parlano di errori tra l'80 e il 90 per cento. "Se il ministro è sicuro che per l'inizio dell'anno scolastico partiranno le supplenze - dice un insegnante di matematica delle scuole superiori - è solo perché le faranno sulle graduatorie sbagliate. Ma i ricorsi saranno centinaia". Lui, tra l'altro, ha una storia emblematica: "Quando ad agosto mi sono reso conto che il mio punteggio era sbagliato - racconta - entro cinque giorni ho inviato una mail per chiedere la correzione. Ad un certo punto ho ricevuto una telefonata del provveditorato, sono rimasto piacevolmente colpito. Ma mi sono dovuto ricredere: l'impiegato andava talmente di fretta che non mi ha permesso di finire di parlare, e così mi ritrovo di nuovo con tre punti in meno". Dalle due del pomeriggio è in piedi a fare la fila davanti a una porta. Gli impiegati sono pochissimi e subissati dal lavoro. Ieri mattina stavano ancora smaltendo le pratiche del venerdì. "Anche loro, che colpa hanno? - dice un'insegnante - ce la mettono tutta, ma sono in pochi".

L'esercito degli insegnanti in cerca di giustizia si accalca tra il terzo e il quarto piano del provveditorato. Le sedie sono pochissime, quindi tocca sedersi sui gradini: "E per fortuna che tra gli insegnanti funziona il tam tam - spiega Patrizia, insegnante di sostegno a cui non hanno calcolato la disabilità del figlio, che le permette di poter scegliere la sede in cui insegnare - perché nessuno ci ha comunicato che venendo in provveditorato è possibile presentare reclami". Accanto a lei, un'insegnante delle elementari accompagnata dal marito, a cui "mancano" 23 punti, tra cui il conteggio dei tre figli che da un anno all'altro sono svaniti nel nulla. Le storie curiose si accavallano: "Se ne è appena andata una collega - racconta una maestra - che è stata considerata uomo in graduatoria. Con tanto di calcolo degli anni prestati per il servizio militare di non so più quale anno!". E che dire del fatto che le ore passate ad aspettare il proprio turno - anche la fila è autogestita dagli insegnanti, visto che non esiste un sistema di numerazione automatico - non assicurano la soluzione del problema? "Conosco parecchi colleghi che invece di punti in meno, si sono visti attribuire punti in più. Quelli di certo non vengono a chiedere la correzione...", spiega un maestro. Per ora, gli insegnanti sostengono che tutto si svolgerà secondo il canovaccio dello scorso anno: "In prima battuta dovremo accontentarci della chiamata da parte dei presidi - riassume una giovane maestra - ma nel frattempo dovremo tenere d'occhio le graduatorie su internet. Magari verso novembre verremo chiamati dal provveditorato, e dovremo abbandonare la classe con cui abbiamo appena iniziato il programma... ".

Una situazione che coinvolge, secondo calcoli sindacali, almeno 200 mila insegnanti in tutta Italia con i quali si vanno a coprire le cattedre vacanti, circa 100 mila. Le assunzioni - sbloccate quest'anno - sono state risibili: 12.500 nuovi posti per il corpo docente. Per chiedere assunzioni e la soluzione del problema del precariato della scuola, i Cobas hanno annunciato lo stato di agitazione permanente.


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