Manifesto:Trentasei alunni con handicap rimasti senza maestro di sostegno
PIACENZA I sindacati accusano: «Compresso diritto inalienabile». L'ufficio regionale: «Fatto tecnico. Stiamo trovando una soluzione»
Cinzia Gubbini
Sono fantasmi. Neanche considerati dall'amministrazione scolastica. Trentasei alunni, frequentanti le scuole di ogni ordine e grado del piacentino, che pur essendo portatori di handicap non sono stati considerati al fine dell'assegnazione degli insegnanti di sostegno. A Piacenza la questione sta diventando un caso. Da una parte Cgil e Cisl che accusano: «Il sostegno per l'handicap deve essere assicurato a tutti, nessuno escluso. Non ci sono scusanti. L'inalienabilità di questo diritti soggettivo si evince anche dagli atti di indirizzo del primo ciclo del ministero della pubblica istruzione nonché dall'accordo di programma provinciale». Proprio a partire da questi temi, hanno scritto una lettera al prefetto di Piacenza, chiedendogli di intervenire. Dall'altra c'è la posizione dell'ufficio scolastico regionale, guidato da Marcello Limina. Per l'ufficio la questione principale è questa: le certificazioni dei 36 alunni sono arrivate dopo il 17 luglio (non per colpa dei genitori, ma per questioni burocratiche), quando cioè erano state chiuse le operazioni sul corpo docente. Il 17 luglio, cioè, erano già stato deciso l'organico. Di più non si poteva fare. In una nota inviata proprio nei giorni scorsi alla stampa locale, come rettifica agli articoli pubblicati sul caso, l'ufficio precisa: «All'atto della chiusura delle operazioni dell'organico di sostegno effettuata in data 17.7.09 risultavano, 874 alunni diversamente abili. Successivamente in data 4 Agosto pervenivano altre venti segnalazioni portando il numero degli alunni da 874 a 894. L'Ufficio Scolastico Provinciale di Piacenza si è immediatamente attivato con la richiesta di 10 posti di sostegno. Nel mese di Settembre - prosegue la nota - sono pervenute ulteriori 16 certificazioni portando il numero del fabbisogno a 18 cattedre. In buona sostanza dopo la chiusura delle operazioni connesse all'organico sono pervenute 36 nuove certificazioni». In pratica, l'ufficio si è mosso anche fuori "tempo massimo", almeno per le prime 20 richieste "in più" pervenute. Ma dal ministero dell'Istruzione non è ancora arrivata alcuna risposta. Per quanto riguarda le ultime 16 domande, invece, non sono state avanzate richieste ufficiali, ma comunque «con senso di responsabilità», scrive l'ufficio, l'amministrazione si sta muovendo per «risolvere positivamente la situazione».
La questione è capire se c'è «trippa per gatti». Se cioè, con i tagli operati dal ministro Gelmini, sarà possibile «sforare» il tetto stabilito per quest'anno. Dall'ufficio regionale fanno sapere che nella provincia di Piacenza il rapporto tra insegnanti di sostengo e alunni diversamente abili è in linea con gli anni scorsi: una media, grosso modo, di 1 a 2. Il problema (dal punto di vista dell'ufficio regionale) starebbe essenzialmente nel non coordinamento tra gli uffici scolastici e la Asl, tanto che la direzione regionale ha sollecitato una migliore collaborazione presso l'azienda sanitaria e ha convocato per fine ottobre una riunione con il gruppo che si occupa dell'handicap. Per Raffaella Morsia, segretario della Cgil Flc di Piacenza, invece, il problema è un altro: «Non mettiamola sul piano tecnico, perché qui di tecnico non c'è nulla - dice - il diritto ad avere un insegnante di sostegno è intoccabile. Non può essere compresso per alcuna ragione. Senza contare - aggiunge - che in questi mesi abbiamo visto nascere classi serali, impiegare l'organico anche in modo diverso da come era stato stabilito il 17 luglio. Allora perché non si può fare per questi 36 alunni?». I quali nel frattempo, si sono comunque iscritti a scuola. Alcuni di loro, però, seguono qualche ora e poi tornano a casa. Proprio perché manca il loro insegnante di sostegno.