FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3821933
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto: Sullo scaffale

Manifesto: Sullo scaffale

La scuola all'ultimo posto, colpevoli di disattenzione

17/09/2006
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Sullo scaffale

Valentino Parlato

Prima di tutto la scuola (Melampo Editore, pp. 155. euro 12) di Chiara Acciarini e Alba Sasso, con prefazione di Tullio De Mauro, è più che un bel libro. L'unica cosa sbagliata è il titolo, che avrebbe dovuto essere «La scuola all'ultimo posto». In questo volume l'analisi del ruolo e la crisi della scuola si intreccia e viene rafforzata da una serie di dati statistici e di confronti internazionali, come lo studio sulla condizione degli studenti che va in parallelo con quella degli insegnanti.
Sul ruolo formativo della scuola c'è un'inflazione di parole e di ragionamenti. Più di recente Romano Prodi, nella sua prima presidenza del consiglio, dichiarò, con solennità che gli è propria: «il futuro del paese si gioca a scuola». E le due autrici - forse per stimolare l'attenzione dei politici attenti ai voti - aggiungono che la scuola pesa con nove milioni di studenti, un milione di lavoratori (insegnanti e altri) e diciassette milioni di genitori. Roba, viene da dire, che un partito che si dicesse e praticasse «prima di tutto la scuola» avrebbe buone possibilità di conquistare la maggioranza in parlamento. Ma evidentemente sulla scuola c'è una cecità dei politici che corrisponde alla cecità dei genitori, i quali si sbracciano ad affermare che i figli sono la cosa a loro più cara e poi affidano la formazione di questi figli a insegnanti malpagati e socialmente poco apprezzati, se non disprezzati. Un maestro di scuola elementare è oggi quasi un paria, tanto che ormai questo lavoro è largamente affidato alle donne, a conferma anche del persistente primato del patriarcato. Ma anche un professore di liceo vale molto meno, assai molto meno di un rappresentante di commercio. E poi la nostra scuola come documenta il libro, e come scrive Chiara Saraceno sulla Stampa del 12 settembre, assume e moltiplica le diseguaglianze sociali.
Il dato di fatto è che nel passato c'era una scuola di classe, e la riforma Gentile è una conferma dell'importanza che i ceti dominanti e anche il fascismo davano alla scuola. Il punto è che con la democrazia «ci si limitò ad aprire a tutti le porte di una scuola pensata per pochi. Si lasciò nelle mani della burocrazia ministeriale il compito di gestire una riforma complessa e difficile. Senza che si provvedesse ad aggiornare, formare e responsabilizzare gli insegnanti e soprattutto a ripensare profondamente il sapere della scuola».
Questo, per così dire, il peccato originale: avere aperto la scuola, senza metterla in condizione di accogliere e formare questo ingresso di massa, provocando quindi un deterioramento di quelli che dovrebbero essere formati e corrispettivamente dei formatori, degli studenti e degli insegnanti. Un reazionario potrebbe dire che la scuola o è di classe o non è e, infatti, cerca di rimediare con le scuole private. Un democratico progressista dovrebbe fare una seria autocritica, ma soprattutto porsi seriamente il problema del che fare, ma con la finanziaria di questi giorni stiamo soltanto a discutere di quanto si può ancora tagliare e dire che gli insegnanti sono troppi, costano troppo e sono un po' fannulloni senza minimamente chiedersi come e perché abbiamo deteriorato la qualità degli insegnanti, quelli ai quali affidiamo - ripeto - il bene che proclamiamo prezioso, cioè i figli.
Ma, a questo punto, credo che dovremmo chiarirci che anche la qualità del nostro amore per i figli si è piuttosto deteriorato, anche l'amore per i figli è diventato consumista: il successo che vorremmo per loro - e per questo li mandiamo a scuola - è di apparenza e di soldi.
Grazie quindi alle due autrici che ci invitano a stare più attenti alla formazione dei nostri figli e quindi alla scuola. E, per chi voglia capirne di più c'è la preziosa la bibliografia nelle ultime pagine del libro.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL