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Manifesto: Specializzandi in piazza: «Contratto»

I medici in formazione vivono una condizione di precarietà insostenibile, senza rinnovo né tutele da oltre 7 anni. Il caso delle guardie all'Umberto Primo

03/03/2007
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il manifesto

Specializzandi in piazza: «Contratto»

I medici in formazione vivono una condizione di precarietà insostenibile, senza rinnovo né tutele da oltre 7 anni. Il caso delle guardie all'Umberto Primo

Roma

Si sono fermati ieri in tutta Italia i 22 mila medici specializzandi del servizio sanitario nazionale, per protestare contro la mancata attuazione dei loro contratti, e le forme crescenti di precarietà e super lavoro cui sono quotidianamente sottoposti. Utilizzati per «tappare i buchi», quando la legge vieta espressamente che si possa fare ricorso ai giovani in formazione per sostituire il personale medico di ruolo. E oggi è convocata alle 14, presso il Policlinico Umberto I di Roma, un'assemblea nazionale, dove verranno fissate le tappe delle prossime mobilitazioni.

Gli specializzandi hanno richieste precise, che avanzano al governo: 1) emanare immediatamente il decretoche applica il contratto di formazione specialistica previsto dalla legge 368 del 1999 (la legge era stata finalmente finanziata solo con la finanziaria 2006, ma da allora non si è mosso più nulla e i contratti restano bloccati); 2) l'emanazione di un regolamento attuativo della legge, che stabilisca in maniera chiara ed univoca diritti formativi e responsabilità assistenziali uguali per tutti gli specializzandi; 3) l'uscita immediata del bando di concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione e il ritorno a una tempistica regolare nei bandi.

Un esempio del «caos» in cui versa il settore? I medici specializzandi denunciano un caso avvenuto lo scorso 23 febbraio al Policlinico Umberto I di Roma. Una riunione della commissione assistenza - presenti il direttore sanitario e il direttore di presidio del Policlinico e il preside della Facoltà di Medicina - avrebbe dovuto fissare i nuovi turni di servizio delle guardie divisionali: ebbene, durante l'incontro è stata avanzata la proposta che i medici in formazione fossero messi da soli in guardia presso i dipartimenti clinici e chirurgici, mentre i medici di ruolo avrebbero dovuto assicurare la sola reperibilità. Un fatto «gravissimo», secondo gli specializzandi, perché nella legge 368 del 1999 (articolo 38.1) si dice esplicitamente che «in nessun caso l'attività del medico in formazione specialistica è sostitutiva del personale di ruolo». Federspecializzandi ha dunque chiesto un intervento immediato del Rettore della Sapienza, del governatore del Lazio Marrazzo e dell'assessore alla Salute Battaglia per far ritirare immediatamente la proposta.

Il sostegno allo sciopero degli specializzandi è stato espresso da Enrico Panini, segretario generale Flc Cgil e Massimo Cozza, segretario nazionale Funzione pubblica Cgil: «Il diritto al contratto, disatteso da oltre 7 anni, deve essere garantito a tutti i medici specializzandi, e in modo uniforme in tutti gli Atenei». Per Panini e Cozza bisogna «garantire ai medici in formazione il dovuto trattamento economico dall'1 novembre 2006, nonché la tutela normativa, a partire dalla maternità e dal tutoraggio, ponendo fine alle inaccettabili pressioni per lasciare gli specializzandi soli di guardia nei reparti universitari».


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