FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3797411
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto-Spagna, sì alla scuola senza religione

Manifesto-Spagna, sì alla scuola senza religione

Spagna, sì alla scuola senza religione Insegnamento a scelta Approvata la legge che consente allo studente di scegliere. Ora il governo vuole togliere alla chiesa anche il diritto di nomina dei doce...

23/07/2005
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Spagna, sì alla scuola senza religione
Insegnamento a scelta Approvata la legge che consente allo studente di scegliere. Ora il governo vuole togliere alla chiesa anche il diritto di nomina dei docenti
ALBERTO D'ARGENZIO
Non c'è pace tra la Chiesa cattolica ed il governo di José Luis Rodriguez Zapatero. Dopo il matrimonio gay e la proposta di legge per la clonazione terapeutica, ieri l'esecutivo socialista ha varato un disegno di legge che lascia la religione tra gli insegnamenti opzionali che non fanno media nella valutazione dell'alunno. Il fatto che non cambi nulla è uno scacco per la Conferenza episcopale spagnola (Cee), semplicemente perché la precedente legge del Partido popular aveva equiparato in tutto e per tutto la religione alle altre materie. "Il governo - ha affermato ieri la vicepresidente Maria Teresa Fernandez de la Vega - dice che la religione non deve condizionare il futuro degli studenti al momento di decidere se vogliono essere dottori, giardinieri, matematici o architetti". La religione resta così una materia che i centri scolastici sono obbligati a proporre ma che gli alunni sono liberi di scegliere e che comunque non influirà sul loro rendimento, come già prevedeva la legge, sempre socialista, del 1990. Il progetto di legge è "inaccettabile", tuona la Cee, perché "mette seriamente in pericolo l'insegnamento della religione nella scuola" e perché "limita il diritto fondamentale dei genitori di decidere sull'educazione dei loro figli in accordo con le loro convinzioni religiose, morali e pedagogiche". A ruota dei vescovi si muove il Pp, che promette una battaglia all'ultimo emendamento: il testo attenta alla "libertà dell'insegnamento", ha detto ieri Mariano Rajoy, presidente del partito.

Ma il governo Zapatero punta ora a rivedere pure lo status dei docenti, attualmente nominati e sollevati dall'incarico dai vescovi, pur ricevendo lo stipendio dal ministero dell'educazione. E la chiesa spagnola teme di perdere influenza nell'insegnamento primario e secondario pubblico, mentre mantiene una posizione di forza in quello privato e in quello universitario con gli atenei dell'Opus Dei e più recentemente dei Legionari di Cristo.

A gettare benzina sul fuoco c'è pure un piccolo incidente diplomatico. Ieri mattina il governo e il vicepresidente dei vescovi dovevano incontrarsi per discutere del progetto di legge, invece l'incontro è saltato e non ne è nemmeno stato fissato un altro per il futuro. E così i vescovi chiamano i fedeli alla mobilitazione, invitano "i genitori, i professori, gli alunni, le istituzioni cattoliche e la società in generale a una riflessione profonda e a mettere il massimo impegno nella difesa e nella promozione" dell'educazione cattolica. I popolari si impuntano pure perché la nuova proposta di legge prevede la federalizzazione del sistema scolastico, adattando gli insegnamenti alle 17 comunità autonome ed erodendo così l'immagine tanto cara, a destra, della Spagna unitaria ed intoccabile.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL