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Manifesto-Scuole di piazza contro Letizia

Scuole di piazza contro Letizia Gli studenti tornano in piazza a Roma, Milano, Napoli e Bari. Puntano a bloccare l'attuazione della riforma e criticano la finanziaria: "Dà 100 milioni di euro alle ...

15/11/2003
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il manifesto

Scuole di piazza contro Letizia
Gli studenti tornano in piazza a Roma, Milano, Napoli e Bari. Puntano a bloccare l'attuazione della riforma e criticano la finanziaria: "Dà 100 milioni di euro alle private e solo 10 per l'edilizia scolastica"
SA. M.
La riforma della scuola secondo Letizia Moratti è già da tempo nero su bianco. "Ma la sostanza della riforma sarà tutta nei decreti attuativi che, invece, non sono ancora stati redatti. Per questo è importante che gli studenti scendano in piazza di nuovo", racconta Giovanni, rappresentante dell'istituto industriale Fermi di Roma e coordinatore cittadino dell'Unione degli Studenti. Detto fatto, ieri mattina gli studenti di tutta Italia, primi fra tutti quelli di Roma, seguiti da Milano, Bari, Napoli (dove la Rete campana studenti in movimento ha bloccato le obliteratrici di una fermata della metropolitana per tutto il pomeriggio per rivendicare "la libertà di movimento per tutti gli studenti") e Siracusa, sono tornati a manifestare contro la riforma della scuola e i provvedimenti previsti dalla legge finanziaria. La manifestazione più numerosa era quella della capitale, dove il corteo ha attraversato le strade del centro portandosi dietro più di 10.000 persone. Nelle altre città i cortei hanno raccolto ovunque migliaia di manifestanti, anche perché nonostante la giornata di mobilitazione fosse indetta dall'Unione degli Studenti, in piazza hanno finito per esserci tutti i gruppi del movimento studentesco, dalla Sinistra giovanile di Roma (che ha indetto la manifestazione insieme all'Uds) al Centro sociale Garibaldi a Milano, da sempre nell'area "antagonista". Proprio i ragazzi che hanno sfilato dietro allo striscione del centro sociale del quartiere Moscova a fine manifestazione sono stati protagonisti di un brutto episodio: sono stati fermati, identificati e "sbattuti a terra" da alcuni poliziotti, come si legge nel comunicato che hanno diffuso a fine giornata. Al centro delle critiche dell'Unione degli studenti c'è soprattutto l'articolo della legge finanziaria, approvata giovedì notte, che sponsorizza i bonus a favore delle scuole private: cento milioni di euro per i prossimi tre anni, che si sommano a quelli già stanziati nella finanziaria del 2002. Complessivamente le scuole private potranno contare su 50 milioni di euro nel 2004, 70 per il 2005 ed altri 40 sul 2006. "Complessivamente la Moratti è riuscita a dare alle scuole private dieci volte i soldi che ha impegnato per l'edilizia scolastica, che in tutta Italia quest'anno può contare solo su 10 milioni di euro", spiega Fernando.

In piazza invece, la preoccupazione principale è bloccare nella pratica le idee peggiori proposte da Letizia, come l'abolizione delle assemblee di istituto e delle rappresentanze studentesche. E in realtà un primo risultato sembra già essere stato raggiunto: la proposta di abolire le assemblee, che la ministra Moratti aveva ventilato all'inizio dell'anno sembra essere già rientrata. Tanto che anche i prèsidi più rigidi, quelli che all'inizio dell'anno chiedevano che gli studenti recuperassero le assemblee rimanendo a scuola il pomeriggio o nei giorni di vacanza, ora mettono tutto al condizionale e dicono che la decisione è stata posticipata. "La nostra preside era intervenuta all'assemblea di settembre dicendo che avremmo dovuto recuperare il tempo perso con un giorno di vacanza - racconta Sveva del Leonardo da Vinci di Roma - Le abbiamo chiesto un incontro e lei non ce l'ha mai concesso, ma nelle ultime discussioni ha specificato che forse sarebbe stato necessario un recupero ma non era ancora deciso".

Il prossimo appuntamento è per il 29, con la manifestazione nazionale a Roma indetta dall'Uds.


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