Manifesto-Scuola riformata, per decreto
Scuola riformata, per decreto 24 gen 2004 da Il Manifesto: Con un colpo di mano, anzi di decreto, il consiglio dei ministri ha dato ieri l'avvio ufficiale alla riforma della scuola. Niente male ...
Scuola riformata, per decreto
24 gen 2004
da Il Manifesto:
Con un colpo di mano, anzi di decreto, il consiglio dei ministri ha dato ieri l'avvio ufficiale alla riforma della scuola. Niente male come ciliegina sulla torta di compleanno per Silvio Berlusconi che, insieme a Letizia Moratti e al ministro per i rapporti col parlamento Carlo Giovanardi, ha presentato il provvedimento: "E' la prima grande riforma della scuola dai tempi di Gentile", ha annunciato solenne il premier dal palcoscenico del Palazzo Chigi Show. E illuminato dalle luci dei riflettori, ne ha approfittato per lanciare strali contro la stampa indipendente (ma allora ci legge?) e una sinistra paragonabile solo all'orribile Goebbels: "Da loro solo colossali bugie".
Contro il presidente del consiglio insorge l'opposizione e contro l'opposizione insorge il Polo. "Berlusconi parla male di Goebbels ma ne applica gli insegnamenti a perfezione, sparandola più grossa del solito" è il commento della deputata diessina Gloria Buffo. Secondo il Verde Pecoraro Scanio, Berlusconi straparla per nascondere la verità - "ovvero lo sbando di governo e maggioranza". Dure critiche alla riforma anche da parte della Margherita che ritiene il decreto legislativo palesemente incostituzionale e sprovvisto di adeguata copertura finanziaria. A conferma - secondo Andrea Colasio - il parere espresso due giorni fa dalla commissione bilancio al senato. Per Titti De Simone del Prc, "Oggi è stata scritta una delle pagine più buie della scuola italiana".
Intorno al premier si stringe intanto il popolo della Casa delle Libertà, in un abbraccio che tiene insieme gerarchi nazisti e riforme. Isabelle Bertolini - vicepresidente del gruppo di Fi alla Camera - approva la citazione di Goebbels, "proprio per non dimenticare gli orrori del nazismo" ma dimenticando, evidentemente, le meraviglie della logica. E di una scuola finalmente "più seria" parla il forzista Giuseppe Valditara. E' vigilia di festa e ad esultare è giusto che siano soprattutto i forzitalioti più giovani: "Il segnale del governo è forte e chiaro". Passo e chiudo.
A Palazzo Chigi, intanto, continua lo show. Microfono a Moratti che affannosamente cerca di spiegare i punti cardini della sua riforma: centralità degli studenti, maggiore libertà di scelta per le famiglie e valorizzazione delle istituzioni scolastiche. Quanto al tempo pieno, al bando ogni possibile strumentalizzazione: non solo resta ma "sarà meglio di prima". Dopo la promessa di diminuzione delle tasse per tutti e di aumento delle pensioni per gli anziani - commenta Maria Chiara Acciarini dei Ds - quella sulla garanzia del tempo sarà la terza bugia del governo Berlusconi.
E un attimo prima dei consigli per gli acquisti, interviene anche Giovanardi che ribadisce tutto il suo sdegno nei confronti di una sinistra che "piglia i bambini di 5, 6, e 7 anni e li porta in piazza con i cartelli in mano". Dal pubblico, infine, chiede la parola la sottosegretaria Valentina Aprea. Risolutivo, naturalmente, il suo intervento: "Siamo, come sempre, al fianco del presidente Berlusconi". Happy birthday to you, vista la centralità che nella nuova scuola acquisirà - oltre all'informatica - la lingua inglese.
Contro il decreto, si schierano compatti i sindacati confederali e di base che proclamano lo stato immediato di mobilitazione di tutto il personale della scuola. Se nei prossimi giorni non verrà aperto un confronto - dichiarano Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta - verranno intraprese nuove iniziative di lotta. Sulle quali Piero Bernocchi dei Cobas non nutre dubbio alcuno: un grande sciopero nazionale che blocchi tutte le scuole italiane: "Il governo Berlusconi - dice - ha manifestato ancora una volta massimo disprezzo nei confronti della volontà popolare. Persino i dissensi interni alla maggioranza sono stati messi brutalmente a tacere".
E' un decreto "inaccettabile" - commenta il segretario della Cgil scuola Enrico Panini -, "che viene approvato nonostante le richieste e le proteste di famiglie e sindacati". E nonostante, aggiunge, la sua evidente illegittimità costituzionale. Ma la partita è tutt'altro che chiusa: "La battaglia comincia adesso".
Di atto di forza contro il buon senso e la ragionevolezza parla Daniela Culturani, Cisl scuola, mentre Massimo Di Menna, Uil, paventa il rischio che l'attuazione del decreto possa "trasformare la scuola in un supermarket dell'offerta formativa". Per fortuna lo Snals si limita ad esprimere "preoccupazione".
Iaia Vantaggiato