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Manifesto-Scuola promossa, ministro bocciato

Scuola promossa, ministro bocciato Sondaggio Swg: al 70% degli italiani non piace l'operato di Viale Trastevere CI.GU. ROMA Le famiglie italiane credono nella scuola pubblica, meno in quella pri...

05/05/2004
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il manifesto

Scuola promossa, ministro bocciato
Sondaggio Swg: al 70% degli italiani non piace l'operato di Viale Trastevere
CI.GU.
ROMA
Le famiglie italiane credono nella scuola pubblica, meno in quella privata. Pensano che il tempo pieno sia un progetto da potenziare, ma poi c'è un testa a testa tra chi pensa che la sua riforma vada bene e chi no. Piace, inoltre, la devolution. Questi alcuni dati che emergono dal sondaggio commissionato dal gruppo Ds del senato all'istituto di ricerca Swg. Ottocento le persone intervistate, tra i 18 e i 64 anni, dal 26 al 27 aprile. Promossa con sufficienza piena (6,6) la scuola pubblica italiana. Il 67% degli intervistati, invece, non ha fiducia nell'operato del ministro Moratti, mentre il 70% lo ritiene inefficace. Interessanti le risposte alla domanda che cercava di capire su quali settori è importante investire soldi pubblici e su quali no. La scuola è al primo posto, secondo il 30%, seguono sanità (26%), servizi sociali (13%), pensioni (10%). Si potrebbero tagliare risorse invece per la pubblica amministrazione (34%), la difesa (20%) e la giustizia (9%). Il 61% del campione, inoltre, ritiene insufficienti gli investimenti sulla scuola, un dato che fa il paio con il voto insufficiente (5,5) assegnato allo stato dell'edilizia scolastica.

Ma dove andrebbero dirottate maggiori risorse? Il 57% risponde sulla strumentazione e sui materiali scolastici, il 46% sull'edilizia, il 29% sull'aumento del tempo pieno e il 28% sull'aumento dei docenti di sostegno. All'ultimo posto, le agevolazioni fiscali per chi sceglie le scuole paritarie, ma anche per chi decide di mandare i figli a scuola un anno prima.

Uno sguardo alle opinioni sulla riforma, che comunque il 57% dice di conoscere vagamente, il 25% bene e il 18% per nulla. Il 77% boccia il ritorno dell'obbligo scolastico a 13 anni, la stessa percentuale sarebbe d'accordo con l'innalzamento del'obbligo al biennio della scuola superiore. Il 60%, inoltre, non apprezza la riduzione dell'orario scolastico a 27 ore settimanali. E sul tempo pieno? L'83% pensa che vada potenziato, ma c'è un testa a testa tra chi vede positivamente la riforma in atto (48%) e chi si trova in disaccordo (46%). Disaggregando i dati si nota che tra chi è d'accordo prevale una scolarità medio-bassa e le persone provengono perlopiù dal sud (dove le classi a tempo pieno sono molto poche). Chi è in disaccordo, invece, ha una scolarità medio-alta e vive soprattutto al nord. Il 56% si trova d'accordo, inoltre, con il traferimento dei poteri alle regioni in materia di organizzazione degli istituti scolastici e di gestione di una parte dei programmi.


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