Manifesto-Scuola, primo giorno di sciopero

Scuola, primo giorno di sciopero
In Lombardia, fallito l'incontro tra prefetto e sindacati
I.VA.
Sarà la Lombardia ad insorgere per prima contro il ministero dell'istruzione e la riforma Moratti. Resta, per il momento, confermato lo sciopero di un'ora indetto - per il 10 settembre, primo giorno di scuola - da Cgil, Cisl e Uil ma la decisione definitiva verrà presa oggi dalle segreterie regionali. L'incontro avvenuto ieri tra il prefetto di Milano Bruno Ferrante, il direttore scolastico regionale Mario Dutto e le organizzazioni sindacali non è servito, infatti, a scongiurare l'astensione dal lavoro di insegnanti, dirigenti scolasti e personale Ata. E poco credibile è sembrata la proposta - avanzata dal prefetto - di aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali presso la dirigenza scolastica regionale. Il primo a non crederci, del resto, sembra il prefetto: "Le organizzazioni sindacali non ritengono che le nostre proposte siano adeguate". Ma va da sé - conclude - "Il dialogo continua". Al centro della protesta, il taglio delle cattedre: 1.185 in meno a fronte di 12mila studenti in più. Tra le richieste dei sindacati anche il rinnovo dei contratti, la copertura di almeno una parte delle cattedre scoperte (circa 12.000) con nomine di ruolo, maggiori risorse.

In Sicilia, intanto, non si placa la polemica sul rinvio dell'apertura dell'anno scolastico. Il provvedimento dell'assessore all'istruzione Fabio Granata (An) esprime - per Rifondazione comunista - solo la volontà di agevolare gli istituti cattolici con l'introduzione del buono scuola. Critico anche il forzitaliota sindaco di Palermo Diego Cammarata che definisce tardivo il provvedimento. Forse è vero - come affermano i Ds - che sulla scuola siciliana si stanno abbattendo i colpi di una lotta intestina tutta interna al centrodestra. Siciliano e non solo. Il risultato - secondo l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando - è una immagine caricaturale della maggioranza, del governo e della scuola siciliana.