Manifesto: Rotoli SCOLASTICI
LA PROTESTA DELLE SCUOLE CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO
Due settimane di mobilitazioni in tutta Italia a partire da oggi. A organizzare è il coordinamento nazionale dei comitati di genitori. Oggi tutti muniti di carta igienica da inviare al ministero dell'istruzione. Mentre Retescuole avvia una campagna di monitoraggio degli istituti italiani
Orsola Casagrande
VENEZIA
La scuola va a rotoli. Più eloquente di così. E per tentare di arrestare questa corsa verso il baratro i genitori di tutta Italia hanno indetto due settimane di mobilitazioni. Non solo manifestazioni 'classiche'. L'invito è a essere creativi. A inventarsi iniziative colorate, chiassose, visibili, artistiche. A partire da oggi, dove moltissimi genitori e bambini saranno in piazza con la Cgil in occasione dello sciopero generale. La cosiddetta riforma Gelmini sta già cominciando a fare le prime vittime. E quindi è bene tenere non solo alta l'attenzione ma anche riprendere la mobilitazione.
L'iniziativa è promossa da genitori e scuola, il coordinamento nazionale comitati e genitori della scuola. E parte da una semplice e amara constatazione che tutti i genitori hanno sotto gli occhi ogni giorno quando accompagnano i figli a scuola. I continui tagli ai fondi delle scuole, cui si assiste impotenti da anni e anni, costringono i genitori a sostenere sempre maggiori costi in cambio di una scuola sempre meno efficiente. Ai ragazzi viene progressivamente sottratto il diritto ad una scuola non solo di qualità, ma persino che garantisca la sicurezza. E l'elenco dei danni provocati dagli ultimi tagli è lunga. Solo per fare qualche esempio. Sempre più spesso si assiste a giornate di lezione perse per mancanza di personale interno a disposizione e per mancanza di fondi per nominare supplenti. Ci sono classi troppo numerose a dispetto della qualità della didattica e in violazione delle norme sulla sicurezza. Si registra la scomparsa delle compresenze con conseguente impossibilità di gestire recuperi e approfondimenti. Gli insegnanti di sostegno vengono spesso negati. Ci sono molte difficoltà a gestire tempo mensa e gite scolastiche. È ormai costante vedere cancellati i progetti. Per non parlare delle esigenze minime, tipo gessi, libri, carta, detersivi e carta igienica che ormai sono o centellinati o mancanti. E poi l'ultima, le ore di pulizia tagliate. Per tutto questo e molto altro Genitori e Scuola ha deciso di dare il via alla «campagna nazionale di sensibilizzazione e protesta, civica e apartitica, che coinvolga i genitori in quanto tali, senza vincoli di appartenenza se non quella di essere cittadini italiani», come recita l'appello che si può trovare su www.comitatigenitori.it, insieme ad altre pagine utili.
Lanciata l'iniziativa, la richiesta ai coordinamenti, gruppi, comitati e genitori è quella di attivarsi e passare parola. A partire da oggi, dunque, via libera all'immaginazione. La scuola va a rotoli e quindi non potevano mandare nel logo dell'iniziativa e naturalmente nelle iniziative stesse i rotoli da carta igienica da utilizzare con ironia e fantasia. Per chi abita a Roma e dintorni l'appuntamento è già oggi: approfittando dello sciopero i genitori si troveranno per depositare i rotoli davanti al Miur in viale Trastevere.
Tra le attività già messe in moto, la raccolta di rotoli di carta igienica, con annessa raccolta firme. Il pacco di rotoli andrà poi spedito al ministero dell'istruzione. Naturalmente anche chi è da solo può inviare il suo rotolo. L'invito a tutti è di documentare le iniziative con foto e video. I comitati dei genitori hanno aperto una pagina su Facebook nella quale raccogliere tutte le foto e gli altri materiali.
A latere di queste iniziative da Retescuole e Comitato di zona 3 di Milano parte una campagna di monitoraggio che si vorrebbe estendere a tutte le scuole italiane. La riforma Gelmini, scrivono i promotori, viene presentata come «un intervento eccellente, che tagli i costi e introduce la scuola del merito». Vero o falso? La risposta dal libro bianco che si vorrebbe cominciare a compilare da subito. Un mesetto fa il capo della elementare Sant'Ambrogio ha inviato una circolare ai genitori a dir poco singolare, anche se decisamente esemplare dello stato dell'arte. «Abbiamo bisogno - si legge nella circolare - di collaborazione per lavori di segreteria e pulizia, lavori elettrici e idraulici, piccoli facchinaggi, spostamento mobili, lavori amministrativi, tinteggiatura pareti e pronto intervento». Un genitore ha risposto: «Mi candido a sobbarcarmi l'unico servizio davvero carente, cioè la direzione scolastica».
Del libro bianco c'è assoluto bisogno e per questo si chiede la collaborazione di insegnanti, genitori, personale Ata. L'obiettivo è quello di arrivare almeno a 1000 scuole italiane, per avere dati statistici rilevanti. Quelle che la ministra Gelmini definisce riforme si traducono esclusivamente in tagli pesantissimi senza alcuna logica di cambiamento organizzativo, didattico e di programmi. Nella primaria, dopo avere demolito l'esperienza del modulo innovativo dei tre insegnanti sulle due classi, il prossimo anno ci sarà meno tempo pieno e, soprattutto, l'impossibilità di garantire il modulo delle 30 ore.
Un vero e proprio disastro che determinerà nel prossimo anno 25.600 docenti (ma solo nella scuola elementare ci saranno circa 15 mila alunni in più) e15.000 Ata in meno (tagliando nel contempo del 25% gli appalti esterni la pulizia delle scuole) mentre la ministra intende dare soldi alle scuole private. Inoltre per il prossimo anno. Sarà eliminato il 40% (circa 4.500) dei posti di lingua inglese nella scuola primaria. Continuerà a calare progressivamente l'offerta di tempo scuola nella primaria (nel 2010 meno ore per le classi prime e seconde). E sulla scuola secondaria si abbatterà la scure dei nuovi regolamenti con, tra l'altro, una riduzione corposa del tempo scuola. Da settembre 2010 negli istituti tecnici, non solo nelle prime ci sarà una contrazione di orario, ma anche nelle classi seconde, terze e quarte si dovrà ridurre l'orario settimanale da 36 a 32 ore. Saranno penalizzate le materie che caratterizzano i singoli indirizzi di studio e nei tecnici e nei professionali, nonostante i proclami sulla «valorizzazione del metodo laboratoriale», con i nuovi ordinamenti verranno significativamente tagliate proprio le ore di laboratorio, le più professionalizzanti.