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Manifesto: Ricerca, i precari al governo: «Basta bla bla, adesso fondi»

I ricercatori dell'Università e della Ricerca hanno svolto l'( ennesimo) sit-in a Roma per chiedere ascolto a un governo che finora non ha dato risposte

04/07/2007
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il manifesto

Antonio Sciotto
Roma
I ricercatori dell'Università e della Ricerca hanno svolto l'( ennesimo) sit-in a Roma per chiedere ascolto a un governo che finora non ha dato risposte: la gran parte di loro, precari da dieci anni e più, con l'Unione alla plancia di comando non ha visto cambiare nulla delle proprie condizioni di vita e di lavoro, mentre resta a rischio la qualità delle ricerche - anche delicate - che portano avanti. Il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini ci spiega che una delegazione è prima stata ricevuta al ministero dell'Economia, e successivamente a quello della Funzione pubblica, per finire con la Commissione Cultura della Camera. «Alla Funzione pubblica - spiega - abbiamo denunciato il fatto che molte università accampano pretesti per non applicare la direttiva sulle stabilizzazioni: ci è stato risposto che vale per tutti gli atenei e che dunque per il ministero si deve applicare. Ma non basta, dato che è limitata ai tempi determinati: per noi va estesa a tutte le forme di precariato». «All'Economia - continua Panini - ci è stato confermato lo stanziamento di 120 milioni stabilito nel recente decreto sul "tesoretto", ma poiché non bastano per stabilizzare tutti, noi chiediamo che in finanziaria si vada oltre: vorremmo arrivare a dire "nella ricerca mai più precari". Infine, Pietro Folena e Alba Sasso si sono impegnati a presentare una risoluzione parlamentare che affronti il nodo precari». Cristiana, vita da Cnr Passando ai precari «in carne e ossa», abbiamo sentito Cristiana, che ha 35 anni e ormai da 5 è assegnista di ricerca presso il Cnr: studia il «trasferimento radiativo in atmosfera». «Mi rinnovano ogni anno - spiega - ma loro risparmiano perché non pagano le tasse e i contributi sono bassi. A differenza dei tempi determinati, poi, io non ho neanche diritto a un orario di lavoro. Anzi, con l'aumento dei contributi il mio netto è sceso di 30 euro. L'ultima beffa? Ho chiesto un buono casa al Comune, ma con questo contratto vengo classificata come "disoccupata"». «Il governo? - conclude - Tutte chiacchiere su precari e ricerca: per noi non è cambiato nulla finora». Laura, sospesa al Gaslini Laura Paleari è una precaria «storica» (11 anni) dell'Istituto nazionale Ricerca sul cancro del Gaslini di Genova. Un istituto di eccellenza, dove però ci sono ricercatori a 1000 euro al mese almeno da 20 anni: sono circa 400, a fronte di 800 stabili. E' cococò, ma ci sono anche tanti borsisti: «Ti fanno contratti quasi a casaccio, l'essenziale è che non assumono mai». Ma il governatore Burlando non aveva detto che avrebbe stabilizzato tutti i precari regionali? «E' stata propaganda: inseguiamo l'assessore Montaldo ormai da tre mesi, e non ci riceve».


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