Manifesto-Religione in ruolo
Religione in ruolo Il governo assume gli insegnanti delle Curie Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ieri sera al disegno di legge sull'immissione in ruolo degli insegnanti di religion...
Religione in ruolo
Il governo assume gli insegnanti delle Curie
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ieri sera al disegno di legge sull'immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche. Verranno così inseriti nelle graduatorie i docenti di religione per ben il 70% dell'organico di questo insegnamento. Il nuovo ddl contiene praticamente tutte le anticipazioni che erano state date dal ministero in merito alla questione. Il primo concorso riguardderà i docenti di religione che insegnano da almeno quattro anni nelle scuole statali. Ma, per loro, rimarranno delle "anomalie" rispetto a tutti gli altri insegnanti. Per esempio, saranno suddivisi su base regionale in due "ruoli" distinti. Il primo comprenderà quelli delle scuole dell'infanzia e elementari; il secondo quelli delle secondarie. Questa sorta di "graduatoria" sarà corrispondente alle diocesi. La diocesi, inoltre, mantiene il potere di revocare lo "status" di insegnante di religione ai lavoratori "poco graditi", i quali a questo punto potranno migrare verso altre cattedre per cui abbiano i requisti.
E' questo uno dei punti più controversi del disegno di legge, su cui già in passato si era sollevato un vespaio di polemiche. Dal momento in cui gli insegnanti di religione, infatti, godranno di tutti i diritti degli altri docenti non si capisce perché la Curia debba mantenere la possibilità di esprimersi nel merito delle cattedre di relgione. Senza contare che i passaggi di cattedra- che già sono un nodo delicatissimo nella scuola- potrebbero diventare anche troppo frequenti. Disarmante la risposta del sottosegretario Valentina Aprea: "Ma dovranno dimostrare di avere tutti i titoli in regola". Per il resto il sottosegretario ha espresso invece soddisfazione e dichiarando che, in questo modo: "Si chiude la partita del precariato nella scuola".
"Con una raffica di provvedimenti sofrnati in pochi mesi il governo sta mettendo in discussione la natura pubblica e laica della nostra scuola", ha attaccato subito il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini. "Con questo disegno di legge si stravolgono tutte le regole, trasparenti e democratiche, che disciplinano il mercato del lavoro nella suola statale. Infatti l'immissione in ruolo e il licenziamento dei docenti di religione cattolica saranno eseguiti dalla Repubblica ma dcisi dal vescovo"