Manifesto-Provvedimento incostituzionale
"Provvedimento incostituzionale" Alba Sasso (Ds): "Così si limita la sovranità dello stato". Dubbi sui finanziamenti CINZIA GUBBINI ROMA "Il testo di legge, a mio avviso, è incostituzio...
"Provvedimento incostituzionale"
Alba Sasso (Ds): "Così si limita la sovranità dello stato". Dubbi sui finanziamenti
CINZIA GUBBINI
ROMA
"Il testo di legge, a mio avviso, è incostituzionale e inoltre la copertura finanziaria è, al solito, molto dubbia". Alba Sasso, deputata Ds, ieri è intervenuta duramente in aula contro il provvedimento sull'immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica. La sua posizione era critica anche quando lo status giuridico degli insegnanti di religione era nell'agenda del governo di centrosinistra.
Con questa legge, avremo una scuola pubblica meno laica?
Secondo me non è questo il punto, visto che di fatto questi insegnanti già insegnano religione nelle scuole statali. La cosa in discussione è che si sono immessi in ruolo 15mila insegnanti su una materia facoltativa, un'assurdità. Un effetto potrebbe essere la messa in dubbio della facoltatività di questa materia. E poi: si dice che gli insegnanti di religione abbiano poche garanzie, quando da tempo i contratti collettivi si sono fatti carico di questi lavoratori, che hanno una condizione molto simile agli insegnanti di ruolo. L'unica cosa che non ha affrontato la contrattazione colletiva è stata l'immissione in ruolo, ma proprio in base al Concordato che stabilisce la facoltatività dell'insegnamento. Inoltre, ritengo che il provvedimento sia illegittimo perché lo stato dovrà farsi carico di lavoratori che verranno assunti previa consultazione dell'autorità ecclesiastica.
La previsione di un concorso pubblico non dà alcuna garanzia?
Prima di tutto a questo concorso possono accedere solo coloro che ottengono il benestare della diocesi, in secondo luogo chi vi partecipa non farà parte di una normale graduatoria, ma di un elenco. Questo elenco verrà inviato alla diocesi, e sarà l'ordinario diocesano a decidere chi potrà ottenere il posto. Si tratta, insomma, di assunzioni per via nominale. Inoltre, se l'idoneità verrà revocata lo stato dovrà farsi carico di questa gente che ha ottenuto un posto in ruolo, e dovrà spostarlo su un altro insegnamento, senza che sia necessario passare per alcun concorso. In questo modo si attiva un canale anomalo di reclutamento nella scuola dello stato, si limita quindi la sovranità dello stato nel reclutamento dei propri dipendenti. Ma anche nel loro allontanamento: perché se la Curia ritiene che l'insegnante non sia più idoneo, lo stato deve rimuoverlo da quel posto sulla base di un orientamento ideologico che non può essere dello stato.
Al senato è stato cambiato l'articolo riguardante i finanziamenti. In che modo?
La nuova stesura prevede una maggiore discrezionalità, da parte del ministro dell'Economia, nella possibilità di utilizzare risorse per coprire gli eventuali maggiori oneri di spesa, senza l'obbligatorietà di emanare appositi decreti, come invece era stabilito dalla precedente versione. Credo che questa manovra nasconda una difficoltà a trovare risorse per sostenere questa legge.
In aula anche alcuni deputati Ds hanno sottolineato l'importanza formativa dell'insegnamento della religione cattolica. Su questo punto, invece, non è arrivato il momento di rivedere il Concordato?
Credo che il concordato vada rivisto anche alla luce dei mutamenti della nostra società, che veda una sempre più numerosa presenza di altre religioni e altre culture nella vita della scuola. Oggi, a mio modo di vedere, un insegnamento confessionale non ha più senso. Il concordato andrebbe ripensato complessivamente, riconoscendo la necessità del confronto nel mondo della scuola. Nessuno può pretendere di avere il monopolio.