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Manifesto-precari della scuola sul piede di guerra

precari della scuola sul piede di guerra Chiedono sistemi di reclutamento trasparenti. Sit-in a Montecitorio ma il governo tace IAIA VANTAGGIATO Sul piede di guerra i precari della scuola che ieri...

31/07/2003
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il manifesto

precari della scuola sul piede di guerra
Chiedono sistemi di reclutamento trasparenti. Sit-in a Montecitorio ma il governo tace
IAIA VANTAGGIATO
Sul piede di guerra i precari della scuola che ieri - in centinaia e provenienti da tutta Italia - hanno manifestato davanti a Montecitorio per reclamare un decreto legge in grado di mettere ordine nel far west delle graduatorie. Ad incontrarli, le deputate ds Paola Capitelli, Stefania Grignaffini e Alba Sasso che sono riuscite a strappare una audizione straordinaria in commissione cultura per una delegazione del movimento interregionale dei precari: "Sono stanchi - hanno affermato le parlamentari - e come noi chiedono leggi e regole certe che che garantiscano la massima trasparenza nel sistema di reclutamento". Ma l'incontro - come gli stessi precari hanno confermato - si è concluso con un nulla di fatto: "Belle parole. Di fatti, però, nemmeno l'ombra".

La protesta è nata in seguito alla decisione del ministero dell'istruzione di dare immediata esecuzione alle sentenze con cui il Tar del Lazio ha tolto ai precari - lo scorso aprile - i 18 punti che erano stati loro assegnati "per compensare i privilegi concessi ai sissini lo scorso anno". Una decisione che rende necessario il frettoloso riordino delle graduatorie.

Una guerra tra poveri, come è stata da più parti definita, e che vede l'un contro l'altri armati gli insegnanti abilitati con i tradizionali concorsi ordinari - e che per anni hanno prestato servizio nella scuola - e quanti all'insegnamento sono arrivati attraverso i corsi delle scuole di specializzazione. Una guerra che sembra voluta dall'alto se è vero che - come ha affermato Andrea Ranieri, responsabile sapere, cultura e formazione per i Ds - legittime appaiono entrambi le aspettatave: quelle dei "precari storici" che derivano da anni di lavoro nelle scuole e quelle dei "sissini" che vorrebbero venisse loro riconosciuto l'impegno profuso nei corsi. Qualcuno, del resto, qualcosa deve pure averglielo promesso, chessò il reclutamento attraverso chiamata diretta.

Il governo intanto, chiamato a rispondere a due interrogazioni presentate dalle deputate Titti De Simone (Rifondazione) e Alba Sasso (Ds) annuncia - per bocca del ministro dei rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi - la presentazione di un disegno di legge "che tenga conto delle aspirazioni di tutti". Non c'è che dire, proprio quello che ci si aspetta da un buon governo. Peccato - sottolineano Sasso e De Simone che hanno chiesto, tra l'altro, il congelamento delle nomine - che il governo mentre parla di un disegno di legge a venire, non dice cosa intende fare nelle prossime ore.

Stamane, intanto, si replica la protesta di fronte a Montecitorio e insieme si pensa a qualche nuova forma di lotta. Gesti eclatanti, come il blocco dello stretto di Messina o di un tratto dell'autostrada del sole in pieno agosto. L'unico mese libero degli insegnanti. Quelli che - secondo una qualunquistica vulgata - di vacanze ne avrebbero almeno quattro mesi all'anno. E a proposito di vacanze, dov'era Moratti?


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