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Manifesto-Precari contro Moratti

ROMA Precari contro Moratti Gli insegnanti contestano le graduatorie CINZIA GUBBINI ROMA "Ci trattano come ferri vecchi, ci vogliono far fuori", è l'analisi sconsolata di decine di insegnanti...

03/07/2004
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il manifesto

ROMA
Precari contro Moratti
Gli insegnanti contestano le graduatorie
CINZIA GUBBINI
ROMA
"Ci trattano come ferri vecchi, ci vogliono far fuori", è l'analisi sconsolata di decine di insegnanti che ieri sono arrivati da tutta Italia per manifestare di fronte al ministero dell'istruzione a Roma. Il terremoto scatenato dall'ultima legge governativa sul precariato scolastico è stato devastante. L'Associazione docenti precari di Milano, il Movimento interregionale insegnanti precari, l'Associazione insegnanti precari di Catania, il Cip, i Cobas, Cgil, Cisl e Uil chiedono che si corra ai ripari e che il ministro intervenga con un decreto. Una sorta di piano di emergenza, altrimenti le graduatorie scolastiche diventeranno ingestibili. "Le carriere vanno in avanti? E la nostra va all'indietro", commenta il professor Luigi Picciano, di Pistoia, che per guadagnarsi un buon posto in graduatoria le ha fatte tutte, compreso seguire i due anni delle Scuole di specializzazione (Ssis) che dovevano garantire un posto sicuro nel mondo della scuola. Stavolta non solo il decreto è stato tramutato in legge a metà giugno (le graduatorie si erano chiuse il 31 maggio) ed è stato considerato retroattivo, ma la discussione parlamentare è stata talmente caotica da riuscire a peggiorare la situazione. Alla fine è stato partorito un testo che scombussola tutto: si calcola che siano oltre 100 mila gli insegnanti che hanno chiesto di rivedere la propria posizione in graduatoria, e altrettanti quelli che verranno scavalcati. I nuovi criteri, poi, assegnano punteggio doppio a chi insegna nelle scuole di montagna (oltre i 600 metri di altezza), e per scuola si intende anche un singolo plesso. "Un esempio? - dice un insegnante di Palermo - alcuni circoli di Cefalù, città sul mare, hanno dei plessi a Gratteri. I nostri colleghi di Cefalù quindi otterranno un doppio punteggio. Ha senso tutto questo?". Per non parlare della nuova regola che permette di riversare i punteggi ottenuti nelle diverse classi di concorso anche agli insegnanti di ruolo, oppure la maggiore valutazione riconosciuta a titoli come i master.

Il ministro Moratti, per ora, non si pronuncia. Ieri una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta al ministero dal capodipartimento Pasquale Capo. "C'era la parte amministrativa, ma non quella politica", osserva il segretario della Cgil scuola Enrico Panini, "comunque abbiamo ottenuto un incontro con il ministro per il 14 luglio". Moratti potrebbe intanto emanare un decreto per specificare che le nuove norme non sono retroattive. "Ma soprattutto è necessario che venga finanziato il piano triennale di assunzioni che di fronte al parlamento il ministro si è impegnato a stabilire - dice il professor Alessandro Natalini - tra cattedre vacanti e pensionamenti, ci sono almeno 120 mila posti disponibili per fare nuove assunzioni". E invece, finora, la risposta sono stati tagli su tagli. Su tutto aleggia minaccioso l'articolo 5 della riforma Moratti, il cui decreto attuativo sarà forse emanato in autunno, che prevede il superamento delle graduatorie e l'introduzione della chiamata diretta da parte del preside.


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