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Manifesto: Più bocciature, la selezione torna di classe

Quando si scopre che l'aumento delle bocciature coinvolge soprattutto gli studenti dei professionali e fra questi in particolare gli stranieri sorge il dubbio che il merito sia solo una copertura e che l'operazione della Gelmini non sia altro che il tentativo di espellere dalla scuola i più deboli per farli entrare prima possibile nel mercato del lavoro (precario), magari attraverso qualche corso professionale regionale

15/07/2009
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il manifesto

Bruno Moretto*
Nei giorni scorsi è stato reso noto dal Ministero dell'istruzione che i respinti all'esame di Stato sono aumentati di 3.000 unità, raggiungendo quota 15.000. Anche i non ammessi erano stati 30.000 (+2%). Gli alunni di terza media che non hanno ottenuto la licenza fra non ammessi e respinti ha raggiunto le 30.000 unità. Il numero degli alunni respinti è stato questo anno di 70.000 nei primi due anni della scuola media, pari al 6% del totale, con un aumento di circa 25.000 unità rispetto allo scorso anno e di ben 372.000 dalla prima alla quarta superiore, pari al 17,8% del totale con un aumento di circa 35.000 unità. In totale il numero di studenti respinti ha raggiunto la cifra di 520.000 su un totale di circa 4 milioni e 500.000 iscritti a medie e superiori.
Ciò è diretta conseguenza delle modifiche apportate nei criteri di valutazione degli studenti prima dal Ministro Fioroni: promozione solo con tutte le materie sufficienti e reintroduzione del giudizio di ammissione all'esame finale e poi dalla Gelmini: introduzione del voto di condotta ai fini della promozione. Il Ministro Gelmini ha affermato al riguardo che «nessuno si compiace per l'aumento delle bocciature...ma serve una scuola del merito, non una scuola buonista». Tale dichiarazione potrebbe far pensare che la scuola italiana negli anni precedenti promuoveva tutti.
I dati del Ministero dimostrano tutto il contrario. Nel 2006-2007 gli abbandoni totali sono stati 44.664 di cui 20.168 negli istituti professionali, i bocciati in prima classe delle superiori sono stati 119.474, pari al 18,9%, dei quali 40.649 (29,4%) nei professionali. Gli alunni ritardatari di un anno nei professionali sono il 25,9%. Il tasso di abbandono totale nei cinque anni delle superiori è del 22%. Negli altri paesi c'è forse più selezione? Tutto il contrario. Molti dei paesi i cui studenti ottengono risultati migliori dei nostri nei test della ricerca Ocse Pisa in pratica non bocciano nessuno fino a 16 anni. La percentuale di ripetenti fra gli studenti quindicenni nel nostro paese raggiunge il 15% (2003), mentre nella mitica Finlandia si raggiunge solo 2,8%. Percentuali più basse delle nostre hanno anche il Canada, l'Australia, la Svezia, gli Stati Uniti, l'Inghilterra (2,1), il Giappone (0).
Eppure i loro studenti vanno meglio dei nostri. Come lo spiega il nostro Ministro? Quando poi si scopre che l'aumento delle bocciature coinvolge soprattutto gli studenti dei professionali e fra questi in particolare gli stranieri sorge il dubbio che il merito sia solo una copertura e che l'operazione della Gelmini non sia altro che il tentativo di espellere dalla scuola i più deboli per farli entrare prima possibile nel mercato del lavoro (precario), magari attraverso qualche corso professionale regionale. Si tenta cioè la reintroduzione della selezione di classe, negando il diritto universale all'istruzione.
Ma l'art. 34 della nostra Costituzione afferma che: «La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso». Chi lo ricorderà al Ministro?

*segretario del Comitato bolognese Scuola e Costituzione


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