Manifesto: Per l'ingresso in facoltà ora conta il merito
Secondo le nuove regole, che entreranno in vigore il prossimo anno, nel punteggio massimo di 105 punti 80 saranno assegnati in base al risultato del test d'ingresso e 25 saranno dati agli studenti che avranno conseguito risultati di eccellenza a scuola.
Roma
Non si tratta di un cambiamento a 360 gradi del sistema di reclutamento delle facoltà a numero chiuso, ma certamente una mano agli aspiranti studenti universitari la dà. Soprattutto a non essere vittime dei tanti brogli che scoppiano periodicamente durante la stagione dei quiz. Peccato che l'atto di giustizia approvato ieri dal consiglio dei ministri valga soltanto per gli studenti che ottengono ottimi voti agli esami di Stato, oltretutto attribuendo una priorità a chi ha frequentato scuole considerate attinenti con il corso di laurea. Secondo le nuove regole, che entreranno in vigore il prossimo anno, nel punteggio massimo di 105 punti 80 saranno assegnati in base al risultato del test d'ingresso e 25 saranno dati agli studenti che avranno conseguito risultati di eccellenza a scuola.
Chi può essere considerato «eccellente»? Il provvedimento stabilisce anche questo. Conteranno: la media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni scolastici, la valutazione finale conseguita nell'esame di Stato dal 20% degli studenti con la votazione più alta attribuita dalle singole commissioni, che comunque non deve essere inferiore a 80/100, e l'eventuale lode. Inoltre conteranno i voti pari o superiori a otto conseguiti negli ultimi tre anni di scuola in quelle materie che vengono considerate attinenti con i corsi di laurea. Perché mai uno studente che ha frequentato le professionali debba essere svantaggiato rispetto a uno che ha frequentato il liceo classico nell'ingresso in una facoltà umanistica a numero chiuso, non è dato sapere. Comunque, per tutti gli altri si tratta di un buon paracadute per attutire l'impatto con il duro terreno delle facoltà a numero programmato. Fioroni ha parlato di una vera e propria «svolta».
Ma non è l'unica novità: nelle scuole superiori arrivano i corsi di orientamento alle facoltà scelte, offrendo la possibilità di consolidare le proprie conoscenze rispetto al percorso prescelto. Nella preparazione dei corsi potranno essere coinvolti anche associazioni e imprese del territorio.
Cambia aria anche all'università. Dopo un anno di difficili contrattazioni, nasce l'Agenzia per la valutazione del sistema universitario (Anvur), già prevista dalla Finanziaria 2007. Il nuovo organismo seppellisce il Cnsvu e il Civr. Sarà composta da un direttivo di sette persone: 2 membri scelti tra i candidati indicati da organismi europei di settore e altri 5 in una rosa indicata da un comitato di esperti italiani. La nuova Agenzia dovrebbe garantire la terzietà nella valutazione che finora non c'è stata, segnalando - inoltre - la quota non consolidabile del fondo di finanziamento in base ai meriti e non in base al numero degli iscritti. Per il ministro dell'Università Fabio Mussi «lo scopo è promuovere la qualità del sistema universitario». ci. gu.