Manifesto: Occupazioni e polemiche contro i tagli alla scuola

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Dalla terrazza del Pincio ieri hanno calato un maxi striscione di 10 metri contro il taglio di 8 miliardi alla scuola previsto dalla legge 133. È durata pochi minuti l'azione degli studenti del liceo scientifico Morgagni di Roma, ai quali gli insegnanti hanno impedito di occupare. Il tempo necessario per una performance istantanea che hanno definito «flash mob». Ad un segnale convenuto i liceali si sono fermati due volte per tre minuti, restando immobili. Una tattica di mobilitazione che hanno definito «frozen», congelati. Nel frattempo il liceo Mamiani veniva occupato anche in solidarietà con l'Horus, il centro sociale sgomberato ieri, sempre a Roma, con una dinamica preoccupante: un poliziotto ha sfoderato la pistola dalla fondina davanti ai manifestanti. Non si placano intanto le polemiche sull'approvazione al senato del decreto «salva precari» avvenuta mercoledì scorso. Viene introdotto il «contratto di disponibilità» per i docenti e il personale Ata quest'anno disoccupati per i tagli contenuti nella manovra triennale del 2008. Rientrano così le pronunce del Tar e del Consiglio di Stato che avevano giudicato illegittimo il sistema attuale. Dalla Cgil denunciano che il provvedimento non si occupa degli oltre 25 mila insegnanti precari ai quali non è stato rinnovato l'incarico quest'anno. L'Anief ha chiesto al presidente della Repubblica Napolitano di rinviare alle camere il decreto per la violazione di alcuni articoli della Costituzione e di una direttiva del Consiglio d'Europa. La stessa associazione annuncia di avere presentato ricorso al Tar del Lazio per la violazione della legge 296 che stabiliva 67 mila immissioni in ruolo per quest'anno.