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Manifesto-Nuove regole: soldi agli atenei efficienti

Rivoluzione nel sistema di finanziamento delle università da parte dello stato. Il ministro dell'istruzione Letizia Moratti ha annunciato ieri, in occasione della presentazione del quinto rapporto ...

30/07/2004
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il manifesto

Rivoluzione nel sistema di finanziamento delle università da parte dello stato. Il ministro dell'istruzione Letizia Moratti ha annunciato ieri, in occasione della presentazione del quinto rapporto sullo stato dell'università, di aver firmato il provvedimento con cui si dà il via al nuovo modello di finanziamento basato sulla valutazione. Di cosa si tratta? A partire da quest'anno, i finanziamenti per le università si baseranno su quattro criteri. Il 30% in base al numero degli iscritti, escluse matricole e fuoricorso. Un altro 30% in base ai risultati dei processi di formazione (crediti acquisiti, giudizi degli studenti, tempo impiegato dagli studenti per conseguire i titoli). Un altro 30% sarà basato "sui risultati della ricerca svolta negli atenei". Infine, il 10% sarà assegnato come incentivo per gli atenei che più si impegneranno su diversi fronti: mobilità dei docenti, supporto ai portatori di handicap, interventi per sostenere il diritto allo studio. I finanziamenti, insomma, non si baseranno più su base storica e sulla quantità degli iscritti. Per quest'anno, su circa 6 miliardi destinati al Fondo ordinario, saranno distribuiti in base ai nuovi criteri 30 milioni. "Si tratta di un modello che intende ancorare i finanziamenti all'efficacia e all'efficienza del sistema", ha detto il ministro. Il nuovo modello andrà a regime nel giro di tre anni. Gelido il commento di Cristiano Violani del Consiglio universitario nazionale: "Impossibile fare commenti, visto che il Cun non ha ancora ricevuto un testo del provvedimento, né ci è stato richiesto alcun parere in merito prima dell'emanazione". Il modello morattiano potrebbe mettere in grave crisi gli atenei, visto che in Italia più della metà del fondo ordinario è utilizzato per pagare gli stipendi del personale ordinario. D'altronde la crescente dipendenza delle università da organismi privati è messa in evidenza dal rapporto presentato ieri. Le entrate proprie nel 2002 sono salite al 23,5% rispetto al 21% del 2001. Anche le attività di ricerca vivono di risorse esterne. Il 45% del totale è basato su finanziamenti pubblici - ministero, Ue, enti pubblici di ricerca ma il 28% proviene da altre strutture, pubbliche o private, come aziende, fondazioni o enti locali.


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