Manifesto-Moratti scontenta l'esercito dei precari
Moratti scontenta l'esercito dei precari Il disegno di legge portato in consiglio dei ministri congela la situazione fino all'anno prossimo, delude i "sissini" e non soddisfa gli "storici". Oppo...
Moratti scontenta l'esercito dei precari
Il disegno di legge portato in consiglio dei ministri congela la situazione fino all'anno prossimo, delude i "sissini" e non soddisfa gli "storici". Opposizione e Cgil-scuola: "Così si vuol rendere precario l'intero sistema della scuola pubblica". 288mila insegnanti restano in attesa di sistemazione
SARA MENAFRA
ROMA
Doveva servire a mettere una pietra sopra una guerra che dura ormai da più di un anno. Invece è già certo che il decreto arrivato ieri in consiglio dei ministri, "in materia di graduatorie permanenti del personale docente della scuola", come recita il testo, aprirà l'ennesimo scontro fra i "precari storici" - cioè gli insegnanti che hanno iniziato a lavorare anni fa, dopo aver superato un concorso - e i "sissini", cioè quelli che hanno frequentato per due anni le scuole di abilitazione all'insegnamento istituite dal ministro Berlinguer. Il testo firmato dal ministro Moratti si pone l'obiettivo di riequilibrare le differenze tra i due gruppi di insegnanti partendo da una rielaborazione dei punteggi con cui questi si inseriscono nell'unica graduatoria in cui compaiono tutti i docenti precari. La vicenda è complicata e va spiegata punto per punto.
Primo. Fino a ieri il voto con cui si otteneva l'abilitazione all'insegnamento poteva arrivare ad un massimo di 36 punti. Ora il punteggio massimo è 12. Perché questo cambiamento? Perché i precari storici hanno sempre lamentato il fatto che i "sissini" ottenessero quasi sempre il massimo dei punti mentre il concorso a cui erano sottoposti loro sarebbe stato più selettivo. Vero o no, il governo ha tentato di ridurre la forbice, attribuendo meno peso a questo voto.
Secondo. Il punteggio acquisito con le supplenze durante un anno (12 se si insegna per tutti i 9 mesi) può essere utilizzato per partecipare solo a una graduatoria specifica per materia o "classe". Vale a dire che se fino a ieri aver insegnato 4 mesi informatica e 5 matematica valeva 12 punti da far valere in tutte e due le "classi", ora il singolo docente deve scegliere dove puntare e quindi incrociare le dita, come quando si gioca alla roulette. Lo stesso vale per i punti ottenuti dalle abilitazioni, che varranno solo un punto ciascuna e non più 3.
Terzo. Fino a ieri i "sissini" uscivano dalle scuole di specializzazione con 30 punti (a cui si sommavano quelli ottenuti grazie al voto), 12 per ogni anno passato nella scuola di specializzazione e sei per aver conseguito l'abilitazione all'insegnamento. Trenta punti che i "precari storici", ovviamente, non avevano. Ora invece, questi ultimi avranno 6 punti in più, dato che anche loro hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento.
Quarto. Il ministero istituirà dei corsi "sanatoria", ovviamente a pagamento, per far avere l'abilitazione agli insegnanti di sostegno, che fino a ieri non ne avevano nessuna.
Quinto. Il disegno di legge entrerà in vigore a partire dall'anno scolastico 2004-2005. Fino a quel momento le graduatorie già pubblicate rimarranno bloccate come pure i posti da insegnante che rimangono vacanti. L'assegnazione delle 40.000 (o 21.000, stando ai dati forniti dal ministero) cattedre vacanti, infatti, è delegata a uno specifico accordo integrativo del contratto nazionale, ancora tutto da discutere.
"In realtà il problema vero è proprio questo" - dice Alba Sasso, deputata ds che da sempre si occupa di scuola. "Stanno tenendo in una situazione di precarietà assoluta un numero enorme di persone e questo nonostante la mancanza di insegnanti si stia facendo sempre più grave. E questo perché vogliono ridurre gli orari delle scuole e utilizzare sempre meno insegnanti. L'obiettivo è precarizzare l'intero sistema scolastico". E' anche per questo motivo che il testo portato in consiglio dei ministri, se non piace ai "sissini" non ha peraltro soddisfatto né i "precari storici" né i deputati dell'opposizione e neppure il segreterio della Cgil scuola, Enrico Panini, che denuncia come la procedura per le immissioni in ruolo sia "ulteriormente allungata, mentre si poteva assumere subito".
"Aver frequentato la Ssis doveva darci un punteggio aggiuntivo rispetto a chi ha fatto semplicemente il concorso" - commenta Enzo Arte, leader del Coordinamento nazionale docenti specializzati e specializzandi. "Questo vantaggio è stato completamente azzerato. Per di più speravamo che questo testo mettesse mano al tema dell'accesso alle cattedre. E invece anche su questo punto non c'è nulla di nulla". Attualmente, infatti, le assunzioni prevedono che il 50 per cento degli assunti arrivino dalle graduatorie permanenti (quelle riorganizzate da questo ddl) mentre l'altro 50 per cento viene pescato da un'altra graduatoria di cui fanno parte solo gli insegnanti che hanno partecipato al concorso.
Decisamente più soddisfatta Aureliana Scotti, leader del Mip (Movimento insegnanti precari): "Difenderemo questo testo, nonostante i suoi limiti, perché temiamo che una volta arrivati al dibattito parlamentare la situazione peggiori ancora".
Sissini o storici che siano, il numero degli insegnanti precari continua a lievitare ogni anno di più. Quest'anno, secondo le stime diffuse dal ministero, la cifra è arrivata a 288mila insegnanti. E l'anno prossimo arriveranno altri 9.000 docenti sfornati dalla Scuola di specializzazione del ministero, pronti a reclamare il posto di lavoro che la Siss promette.