FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3862157
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto: Maturità con il codice, immigrati esclusi

Manifesto: Maturità con il codice, immigrati esclusi

Agli esami con la tessera fiscale

04/06/2009
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Cinzia Gubbini ROMA

La circolare sui codici fiscali per la maturità, più l'imminente approvazione del pacchetto sicurezza (prevista per dopo le elezioni), uguale panico nelle scuole superiori di tutta Italia. Come denunciato qualche giorno fa dalla Cgil Flc e dalla deputata del Pd Mariangela Bastico che ha presentato un'interrogazione in merito, quest'anno le scuole superiori hanno ricevuto una circolare in cui si chiede di inviare al ministero il codice fiscale di tutti gli alunni. E' una nuova procedura per rimettere in ordine l'anagrafe degli studenti, uno strumento per «monitorare l'intera carriera scolastica» del singolo studente e che al momento è praticamente inutilizzabile. Sono troppi gli errori anagrafici dei sette milioni di iscritti nelle scuole. Nomi che non corrispondono al sesso, date di nascita sbagliate (risultano anche dei novantenni). Per questo il ministero ha deciso di avviare una ristrutturazione, a partire proprio dalle quinte superiori. Non ci sarebbe niente di male, se in questo momento il dubbio non fosse più che legittimo: come si fa se uno studente è privo di permesso di soggiorno? Per avere il codice fiscale, infatti, serve il permesso. Si tratta forse di una subdola manovra per «stanare» gli immigrati irregolari che frequentano le nostre scuole? La decisione di partire dalla quinta classe delle superiori pare essere fatta apposta: agli esami di stato i ragazzi arrivano già maggiorenni, dunque privi di tutte le protezioni che (ancora) riguardano i minorenni. Nel caso uno studente avesse compiuto il suo ciclo scolastico senza mai avere un titolo di soggiorno, in quinta superiore risulta a tutti gli effetti irregolare. E espellibile. La richiesta da parte del ministero di un elenco di tutti gli studenti con annesso codice fiscale che - come specifica la circolare del 20 maggio - saranno «validati dall'Ufficio delle entrate» ha scatenato la polemica, sollevata dalla Cgil e dal Pd. Il ministro dell'Istruzione Maristella Gelmini ha assicurato che non si vuole operare «alcuna discriminazione». Ma fatto sta che dal ministero non è uscita finora alcuna circolare o nota che chiarisca come devono fare i dirigenti scolastici per comunicare le generalità degli studenti stranieri di quinta superiore che non detengono un codice fiscale.
Il problema non è tanto residuale come si potrebbe pensare, perché quasi dieci anni di Bossi-Fini e di assenza di sanatorie, comporta un numero crescente di ragazzi irregolari nelle scuole, figli di persone senza permesso di soggiorno che vivono e lavorano da anni in Italia. Soprattutto nelle scuole del nord si osserva ormai da qualche anno il fenomeno di ragazzi che in quarta o quinta superiore passano alla scuola serale per poter trovare un lavoro e scampare alla clandestinità, in cui sprofonderebbero una volta maggiorenni. Intanto gli esami di maturità si avvicinano, le commissioni di esame sono state nominate e i presidenti si chiedono: cosa dobbiamo fare se ci troviamo di fronte a un ragazzo irregolare? «La norma parla chiaro e senza possibilità di fraintedimenti - dice Fiorella Farinelli, esperta di problemi scolastici e formativi e fino all'anno scorso direttore Studi e Programmazione del ministero - gli alunni stranieri, anche se privi di documento, non solo possono iscriversi a scuola, ma possono accedere agli esami e conseguire il titolo». in effetti l'articolo 45 del decreto di attuazione del testo unico sull'immigrazione parla chiaro: l'assenza di documentazione «non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado». «Ciò non toglie - prevede il segretario della Cgil Flc, Mimmo Pantaleo - che già quest'anno c'è stato qualche problema, che è stato risolto anche grazie al nostro intervento. Ma l'anno prossimo, con l'approvazione del pacchetto sicurezza, il problema rischia di esplodere». Insomma, un chiarimento formale da parte del ministero sarebbe più che necessario. Per evitare che qualche prof si scopra più realista del re.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL