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Manifesto-Manovrina Tremonti: megataglio da 2,6 miliardi

Manovrina Tremonti: megataglio da 2,6 miliardi Fondo sociale, scuola (disabili compresi), ministeri e perfino Guardia di finanza e Cc. E ora Buttiglione minaccia di dimettersi PAOLO ANDRUCCIOLI La ...

20/10/2005
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il manifesto

Manovrina Tremonti: megataglio da 2,6 miliardi
Fondo sociale, scuola (disabili compresi), ministeri e perfino Guardia di finanza e Cc. E ora Buttiglione minaccia di dimettersi
PAOLO ANDRUCCIOLI
La Gazzetta ufficiale di ieri ha rivelato l'entità effettiva della manovrina bis del ministro Tremonti. Il valore è salito a 2,6 miliardi di euro, da 1,9 da cui si era partiti la scorsa settimana; ora 1,9 miliardi, si ricaveranno dai tagli alle spese intermedie dei ministeri.

Fotocopie e Olimpiadi

I tagli agli investimenti fissi lordi ammonteranno a 1,6 miliardi, quelli ai consumi intermedi della pubblica amministrazione, a circa 300 milioni. Ma il decreto delle manovra bis prevede anche una poderosa stretta sulle spese per le Olimpiadi invernali di Torino: saltano 55,7 milioni di euro. Verranno tagliati anche 36,2 milioni delle spese per il monitoraggio della spesa sanitaria.

Buttiglione se ne va?

Il ministro per i Beni culturali, Rocco Buttiglione, è tornato ieri con forza sull'argomento dei tagli alla cultura e allo spettacolo contenuti non nella manovrina, ma nella legge finanziaria vera e propria. "Non sarò certo io a chiudere la Scala - ha dichiarato Buttiglione - i tagli devono rientrare o il ministro dovrà cambiare".

Torna però l'Ici per la Chiesa

Il governo e in particolare il ministro Tremonti devono darsi da fare come pazzi per trovare soldi che non ci sono. I tagli sono quindi molto più pesanti di quello che era stato preventivato. Nonostante le rassicurazioni di Berlusconi, sono molto rari i settori sui cui si interviene positivamente. Uno è certamente la Chiesa cattolica, visto che ieri il sottosegretario all'economia, Maria Teresa Armosino, ha confermato che il governo è pronto a inserire un emendamento nel decreto fiscale che reintroduce l'esenzione dell'Ici per gli immobili commerciali della Chiesa.

Lotta all'evasione ridimensionata

Il deputato della Margherita, Marco Stradiotto, scartabbellando tra le cifre della finanziaria, ha scoperto che per la Guardia di finanza sono previsti più di 103 milioni di euro di tagli, che equivalgono al 3% in meno rispetto alle dotazioni finanziarie dell'anno scorso. "La lotta all'evasione e all'elusione fiscale - commenta Stradiotto - era stata annunciata come priorità del governo da realizzare con interventi nella finanziaria 2006. Ma i numeri delle tabelle allegate parlano da soli".

Protestano anche i carabinieri

Martedì Il Giornale dei carabinieri aveva denunciato i tagli all'Arma. Il parlamentare di An, Ascierto, era subito intervenuto per tranquillizzare gli animi dei militari, da ex. Poi però si è scoperto che l'articolo 31 della finanziaria stabilisce proprio dei tagli specifici per la difesa e in particolare per la quarta forza armata, ovvero i carabinieri. Ieri il Cocer ha protestato formalmente: "Soppresse diarie, indennità maggiorate e altre voci che incidono notevolmente sulla possibilità di gestire il lavoro nell'ambito della polizia giudiziaria e di lotta al terrorismo, attività tipiche dei carabinieri".

Enti locali e scuola

Per il ministero dell'istruzione sono previsti tagli molto pesanti dell'ordine dei 155 milioni di euro. Anche in questo campo, nonostante i proclami della ministra Moratti sulla centralità della formazione, non ci si risparmia in sforbiciate: tagliate perfino una parte delle risorse destinate ai bambini disabili. "Un intervento all'insegna della cattiveria - commenta il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini - che non esita neppure a togliere risorse per i bambini disabili.

Nel frattempo continua lo scontro tra governo centrale e amministratori locali. Ieri il viceministro Vegas ha fatto capire che i tagli ai Comuni potrebbero in qualche modo essere ridotti, mentre sono confermati i tagli alle Regioni. Ed è anche confermato in particolare il taglio al fondo sociale delle stesse Regioni. Sindaci e governatori chiedono ora un incontro urgente con Berlusconi.


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