Manifesto: «Lo Stato ci deve 200 mila euro»

«L'ultima bella sorpresa riguarda i contratti con le multiservizi. dopo aver deciso che non li firma più il ministero, bensì le scuole, e questa cosa è stata propagandata facendo credere a noi dirigenti che avremmo potuto gestire tutta la partita, magari risparmiando grazie ai ribassi d'asta, la doccia fredda: il ministero ha tagliato fondi del 25%. Altro che risparmi di risorse da investire altrove! nella mia scuola significa che non verranno più tutti i giorni a pulire, passiamo da un livello alto di pulizia a uno medio. E avanti così». Renata Puleo, dirigente scolastico del I circolo didattico Pietro Maffi di Roma, davvero non sa più se ridere o piangere. Sulla questione dei tagli alcuni genitori le hanno risposto: lei trova sempre una soluzione, lo faccia anche questa volta. «Noi dirigenti siamo sempre stretti nella tenaglia di dover garantire il servizio, anche quando in realtà il servizio non c'è. Ma se non lo fai, e decidi di non farlo da sola, passi per un'incapace. E così ti trovi a gestire un bilancio deciso di fatto dal ministero tirando la copertina. Ma non abbiamo più il fondo per la piccola manutenzione: si rompe una maniglia? Pazienza. Gli scarichi dei bagni non funzionano bene? Pazienza. Poi magari, come ci è capitato quest'anno, ti arrivano due fantastiche lavagne multimediali. Belle. Ma la carta igienica e i toner? Noi ormai prendiamo i soldi dai 70 euro l'anno che chiediamo ai genitori come contributo, e che invece dovrebbero servire per le attività didattiche. Il credito nei confronti dello Stato? Ci deve circa 200 mila euro. Sono ovviamente, tutti soldi per le supplenze. L'unico capitolo sul quale mi espongo perché non posso farne a meno. A tutto il resto, rinuncio.».