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Manifesto-Libri di storia Nuova crociata

Libri di storia Nuova crociata "Rigore scientifico" nella scelta dei manuali di storia: lo chiede, con un progetto di legge, il deputato forzista Garagnani. "Voglio risolvere il problema una volta p...

11/09/2002
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il manifesto

Libri di storia Nuova crociata
"Rigore scientifico" nella scelta dei manuali di storia: lo chiede, con un progetto di legge, il deputato forzista Garagnani. "Voglio risolvere il problema una volta per tutte", dice. E' la linea Storace-Gasparri
ALESSANDRO MANTOVANI
Un oscuro parlamentare forzista, Fabio Garagnani, vorrebbe riaprire a Montecitorio la questione dei libri di storia "faziosi" e "ideologici", in una parola non revisionisti, che si usano nelle scuole. Ha presentato un progetto di legge che chiede "rigore scientifico" e rispetto per "tutte le correnti culturali e di pensiero". Non propone nulla di concreto, Garagnani, né commissioni né uffici-censura. E infatti il verde Mauro Bulgarelli, anch'egli bolognese e membro della commissione cultura, l'ha presa a ridere: "Dove non arriva il ministro Moratti c'è l'on. Garagnani.....". Fin qui la gazzarra contro i libri di storia sembrava un'esclusiva dei fascisti, magari "post". Ricordate Storace e Rampelli? Al consiglio regionale del Lazio, un paio d'anni fa, hanno cercato di istituire una commissione di controllo sui manuali di storia, roba da Minculpop. Gli storici sono insorti, è intervenuto il Financial times e Gianfranco Fini faticava a nascondere l'imbarazzo. E come dimenticare i ragazzi di Azione Giovani, mobilitati da anni contro i libri che non si piegano alle esigenze revisioniste? A novembre del 2000 hanno preso di mira una libreria romana, si sono presentati armati di timbri e hanno "bollato" sul frontespizio le opere sgradite. Niente danni, per carità, ma tanto scandalo. E i libri ha dovuto pagarli l'attuale ministro Gasparri, che passava per caso.

Ora il fronte si estende. Cinquantun anni, bolognese e cattolico di ferro, Garagnani aveva già fatto parlare di sé l'anno scorso. Aveva offerto un numero di cellulare agli studenti che volessero denunciare gli insegnanti "faziosi" che "fanno politica in classe". Denuncia il tuo prof e sarai felice, insomma. Ricevava, a quanto pare, molte chiamate di insulti. Poi, durante un dibattito, uno studente gli ha tirato una torta in faccia. E l'ha pagata cara: i brutti ceffi della sicurezza gli hanno fatto passare la voglia di frequentare le pasticcerie. Garagnani si è anche autonominato "ambasciatore" della riforma Moratti, promuovendo uno "sportello" per spiegarla agli studenti.

La sua proposta di legge reca "disposizioni per l'insegnamento della storia nelle scuole di ordine e grado". Un solo articolo: "L'insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, deve svolgersi attraverso l'utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto in modo obiettivo di tutte le correnti culturali e di pensiero, per un confronto democratico e liberale che assicuri un corretto apprendimento del passato con particolare riferimento a quello più recente". Per il momento non si parla di commissioni: che Garagnani pensi alla censura è evidente, come intenda attuarla però non lo spiega. Minaccia solo di voler "risolvere una volta per tutte il delicato problema dei testi di storia faziosi". Ma come? Magari accendendo un bel rogo. Per lui l'importante è che la storia sia "insegnata tenendo conto di tutti i filoni della storiografia. Un manuale - dice ancora - non può essere scelto ignorando criteri di trasparenza e laicità". Ma chi decide il criterio? Il parlamento e non gli storici, secondo l'onorevole. Ma sui "diversi filoni della storiografia" non è detto che Garagnani abbia grandi competenze: laureato in legge, faceva il funzionario della camera di commercio.

L'unica storia sulla quale si esercita da anni è quella del cosiddetto "triangolo rosso" dell'Emilia, dei partigiani che non mollavano le armi e delle morti misteriose all'indomani della Liberazione. Da bambino Garagnani rimase colpito dalla tragica fine che fece nel `48, cioè poco prima che lui nascesse, il sindacalista cattolico Giuseppe Fanin, ucciso a San Giovanni in Persiceto (il suo paese). Per lui erano stati "i rossi" e l'ossessione gli è rimasta per tutta la vita. Tra enti locali e camera dei deputati ha presentato una cascata di mozioni, ordini del giorno e proposte di commissioni d'inchiesta (o di semplice "studio") sulla "violenza politica negli anni 1944-48".

E' un cattolico fervente, a Montecitorio si è infiammato contro l'eutanasia e la fecondazione assistita. Ma non solo, gli piacciono anche le divise. Per direne una, dopo il G8 di Genova, Garargnani ha manifestato a Bologna con il Sap, il sindacato autonomo della ps notoriamente schierato a destra, contro la criminalizzazione delle forze dell'ordine e per raccogliere fondi per il carabiniere Placanica, inquisito per l'omicidio di Carlo Giuliani.


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