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Manifesto-Liberi-INTERCULTURA

INTERCULTURA Secondo il sistema informativo del Miur (il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca), sono 232.766 gli alunni stranieri che hanno frequentato la scuola italiana nel 2...

17/01/2004
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il manifesto

INTERCULTURA
Secondo il sistema informativo del Miur (il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca), sono 232.766 gli alunni stranieri che hanno frequentato la scuola italiana nel 2002-2003, 107.712 le bambine. Il 2,96% in più rispetto all'anno scorso, così suddiviso: 20,77% alla scuola dell'infanzia, 40,97% all'elementare, 24,01% alla secondaria di primo grado e 14,25% a quella di secondo grado. Le classi multicolori sono sempre più una realtà, una risorsa e un antidoto contro chiusure e provincialismi. Ma come parlare ai bambini della diversità? Come far sì che l'interculturalità modifichi il volto della scuola? Fra le piccole case editrici che pubblicano libri per l'infanzia, alcune come Carthusia o Mc editrice forniscono materiali interculturali per insegnanti e operatori. Ma la prima ad interessarsene è stata la Sinnos con la collana "I mappamondi", che propone "libri bilingui scritti da autori immigrati per ragazzi italiani che abbiano compagni di scuola stranieri e per ragazzi stranieri che abbiano compagni di scuola italiani". Come dire: un intreccio alla pari con quei ragazzi immigrati che, nello schema-Moratti, resterebbero manodopera dell'ultima fila. Fra le insidie dei nuovi programmi scolastici, che prevedono un percorso formativo adeguato al livello del bambino, infatti, c'è anche quella della cristallizzazione del disagio: un'insidia che si paleserà nella scelta precoce fra i due percorsi separati delle superiori. Nella riforma dell'autonomia scolastica sono a rischio principi-base dell'istruzione pubblica come quello dell'uguaglianza. Lo suggerisce anche Insegnanti al timone? Fatti e parole dell'autonomia scolastica di Norberto Bottani (Il Mulino), un volume che analizza lo specifico italiano nel quadro internazionale e ne evidenzia gli elementi contraddittori Nello schema-Moratti, l'esperienza scolastica descritta nel racconto La nomade che amava Alfred Hitchcock di Igiaba Scego (Sinnos) sarebbe finita in tutt'altra maniera. In fuga con i suoi dalla Somalia, la bambina, infatti, non può certo permettersi una governante. Sua madre è collaboratrice domestica e riesce a cavarsela solo perché lei "fa il doposcuola". In quei pomeriggi, la bambina scopre la passione per i film e per la letteratura... Una storia semplice e edificante, il cui interesse principale sta nell'essere un buon supporto didattico interculturale comprensivo di favole, ricette, notizie utili sulla Somalia. Anche Il manuale del maestro di Angelo Petrosino (edizioni Sonda) spiega in alcuni capitoli "come parlare ai bambini della diversità". Utile strumento didattico e informativo, il volume contiene a nastro moltissime indicazioni di lettura o telematiche per ogni tema trattato. Per raccontare la solitudine del maestro, che la nuova circolare renderebbe ancora più dura, l'autore, insegnante elementare torinese, dialoga con un'altra collega e con i grandi teorici della pedagogia innovativa e libertaria. Tornano così le parole e le opere di Célestin Freinet, Maria Montessori, Mario Lodi o Don Milani, animatore della famosa scuola postelementare di Barbiana, il primo tentativo di istituto a tempo pieno direttamente rivolto alle classi popolari (in prima edizione Oscar Mondadori, Lettere di Don Lorenzo Milani). (geraldina colotti)


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