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Manifesto-Le "Farfalle rosse" contestano Pera Che fa il prete laico

SIENA Le "Farfalle rosse" contestano Pera Che fa il prete laico SIENA E' stato contestato, anche pesantemente, da alcune centinaia di "Farfalle rosse", studenti universitari che già avevano interr...

25/10/2005
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il manifesto

SIENA
Le "Farfalle rosse" contestano Pera Che fa il prete laico
SIENA
E' stato contestato, anche pesantemente, da alcune centinaia di "Farfalle rosse", studenti universitari che già avevano interrotto un mese fa il cardinale Ruini. Ma alla fine Marcello Pera, a differenza del sindaco di Bologna Sergio Cofferati, alla fine ha concesso agli studenti che occupano il rettorato di poter leggere pubblicamente un documento molto critico nei confronti della riforma universitaria, anche se ha rifiutato di incontrarli. Mentre a Bologna andava infatti in scena la contestazione a Cofferati con tanto di manganellate, a Siena il presidente del Senato veniva accolto in piazza del Duomo da una bordata di fischi e cori "vergogna, vergogna". Uno striscione ricordava le frasi di Pera sui rischi del meticciato, "Sono meticcio e me ne vanto", un altro la legge Moratti, "Riforma approvata, università precarizzata", alla vigilia della manifestazione nazionale di Roma di studenti, medi e universitari, e ricercatori. Nel dibattito Pera ha parlato di laicità e tolleranza. "Anch'io mi dico laico perché sono un non credente, anche se talvolta mi sembra di essere più credente di tanti credenti", ha detto. Difendendo la sua concezione del rapporto tra democrazia e religione: "Se si pensa di agire come se Dio esistesse non ci dimenticheremmo delle nostre radici, non diremmo più che le nostre democrazie liberali non hanno bisogno di fondamenti etici. Se agissimo come se Dio esistesse non commetteremmo più l'errore di considerare ogni progresso scientifico un vero progresso e che qualunque desiderio tecnicamente soddisfacibile possa diventare un diritto. Se si agisse o si cercasse di agire come se Dio esistesse allora vuol dire che esiste un limite morale alle nostre azioni e un giudice delle nostre coscienze". Dunque "non credo che la mia sia l'unica risposta all'offerta del papa, ma bisogna evitare di far finta che la domanda non sia stata posta e l'offerta avanzata. C'è da stupirsi del silenzio di intellettuali e forze politiche: sarebbe un suicidio culturale non ascoltare le parole del papa".

Per quanto riguarda la tolleranza, ha invece considerato "scandaloso" il silenzio sulla profanazione della chiesa del Carmine di Torino. Cosa sarebbe accaduto di tanto grave in quella città? Che sabato scorso, durante un corteo di un migliaio di antagonisti e anarchici, sulle mura della chiesa sarebbero comparse un paio di scritte anticlericali e contro il papa, mentre un petardo è stato fatto esplodere in chiesa. Gesti impugnati da Pera per far dire a Pera che "il fenomeno paradossale è che mentre abbiamo il dovere sacrosanto di rispettare tutte le culture e tutte le religioni degli altri, quando si arriva alla nostra si invoca la libertà di espressione e di pensiero".


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