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Manifesto-La scuola in rete contro Moratti

La scuola in rete contro Moratti Opposizione, sindacati e associazioni a Roma. Verso uno sciopero? CI. GU. ROMA E' nata la "rete delle scuole", un'iniziativa il cui primo obiettivo è di continu...

04/02/2004
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il manifesto

La scuola in rete contro Moratti
Opposizione, sindacati e associazioni a Roma. Verso uno sciopero?
CI. GU.
ROMA
E' nata la "rete delle scuole", un'iniziativa il cui primo obiettivo è di continuare la mobilitazione, a livello nazionale, contro la riforma Moratti. Ieri, il battesimo ufficiale: a Roma si sono incontrati parlamentari dell'opposizione, i sindacati confederali, associazioni di genitori e insegnanti. Ne è scaturita una riunione molto operativa. Perché nonostante il governo abbia deciso di approvare il primo decreto della rifome, nelle classi permane uno stato di agitazione. E ogni tanto capita che, del tutto autonomamente, una scuola si organizzi per farsi sentire, come è accaduto l'altro ieri a Roma quando i genitori della scuola Principe di Piemonte (quartiere San Paolo) all'uscita hanno inscenato la "passeggiata sulle strisce pedonali", una delle forme di resistenza più gettonate. Tra gli appuntamenti messi in agenda nella riunione di ieri un convegno nazionale "per disegnare il nostro progetto per l'educazione", poi una giornata di mobilitazione della scuola pubblica e infine uno sciopero di categoria. Quest'utlimo punto è scottante e sta suscitando un ampio dibattito. I "coordinamenti per la difesa del tempo pieno", vera anima della manifestazione del 17 gennaio, chiedono a gran voce che si arrivi a uno sciopero. Sono invece unfreddi rispetto alla proposta di Cgil, Cisl e Uil di indire una manifestazione nazionale per sabato 28 febbraio. La vivono come una replica della manifestazione di gennaio e pensano che ora sia il caso di fare un passo avanti, e decisivo. D'altra parte i confederali, presenti all'incontro di ieri, hanno già specificato che se l'incontro con il ministero previsto per domani non avrà esito positivo, verranno vagliate nuove e più incisive forme di mobilitazione. Magari la manifestazione del 28 si trasformerà in uno sciopero? Magari, anche se in quel caso verrebbero tenuti fuori gli insegnanti del tempo pieno, che il sabato non lavorano.

Comunque, ogni iniziativa che impedisca di affievolire la ribellione scatenatasi nelle scuole italiane è ben venuta. Già alla riunione dei Coordinamenti che si è tenuta il 31 gennaio a Bologna, oltre alla richiesta dello sciopero rivolta ai sindacati, è scaturita una lista fitta di appuntamenti: il 13 e 14 febbraio Milano sarà scossa da una due giorni di mobilitazione, che verrà replicata a livello nazionale il 18, 19 e 20. Stesso spirito quello rivelatosi nella riunione di Roma. Anche i parlamentari si daranno da fare, da parte loro. Titti De Simone di Rifondazione non ha escluso un ricorso alla Corte dei conti sui problemi della copertura finanziaria del decreto. Alba Sasso, dei Ds, ha rivolto un appello al mondo intellettuale che "non interviene a sufficienza contro una proposta come quella della Moratti che fa arretrare il sistema del sapere di almeno cento anni".


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