Manifesto-La scuola alza le barricate

La scuola alza le barricate
"Illegittimo" lo sciopero. Contro la commissione di garanzia insorgono Cgil e Cobas
IAIA VANTAGGIATO
La Cgil alza le barricate, conferma lo sciopero e ricorre contro il parere espresso dalla commissione di garanzia che ieri ha definito "illegittima" l'adesione del comparto scuola alla mobilitazione del 18 ottobre. A motivare la "sentenza" della commissione, il mancato rispetto dell'intervallo di tempo di dieci giorni che - per legge - deve intercorrere tra uno sciopero e un altro: quando a proclamarlo, beninteso, sia la stessa categoria di lavoratori. E proprio questo è accaduto, asserisce la commissione, perché la Gilda aveva indetto una agitazione per il 14 ottobre già da qualche settimana. Anche il comitato centrale dello Snals - riunitosi ieri a Rimini - ha fissato per la stessa data il suo sciopero generale. Lo stesso ha fatto la Cisl rivendicando - sono le parole della sua segretaria Daniela Colturani - "uno sciopero della scuola per la scuola". Un festino troppo ghiotto perché ad esso possa rinunciare la Uil di Massimo Di Menna che ribadisce le motivazioni della giornata di lotta ed esulta sulla quella data finalmente condivisa. Una data che dall'imbarazzo dei giorni precedenti riesce, finalmente, a togliere chiunque.

Persino dei ringalluzziti Unicobas che arrivano a permettersi il piacere di un dispettuccio tardivo: " Le regole liberticide create contro il sindacalismo di base in materia di sciopero e volute anche dalla Cgil - ha affermato soddisfatto Stefano d'Errico - ricadono sulla Cgil medesima". Inutile, insomma, forzare sul 18. Vediamoci prima: le cose è meglio metterle a posto tra di noi.

Solo fino a ieri Cisl, Uil e Snals avevano tuonato contro le scelte sciagurate del governo cui - rotti a qualsiasi battaglia - avevano mostrato i muscoli. Oggi si limitano a sussurrare e a cavalcare un agnello manco fosse una tigre. E intanto - compatti - frantumano il fronte sindacale.

Durissimo Piero Bernocchi dei Cobas che invita la Cgil ad una azione comune di lotta: "Il pronunciamento della commissione di garanzia - ha affermato - è un intollerabile e inaccettabile tentativo di frantumare o comunque di indebolire lo sciopero generale indetto per il 18". Risibile, secondo i Cobas, è il pretesto utilizzato per impedire la partecipazione della scuola: l'intervallo di tempo imposto dalla normativa, non può in alcun modo interferire sugli scioperi generali.

Beffardo o premeditato che sia, il parere espresso dalla commissione fa il gioco del Governo: "Berlusconi - denuncia Bernocchi - teme moltissimo la riuscita dello sciopero generale e sta facendo di tutto per ridurne la portata".

Intanto la segreteria nazionale della Cgil ribatte con pazienza. E spiega: la proclamazione di uno sciopero generale segue corsie e scadenze diverse rispetto agli scioperi di categoria. E poiché la pazienza ha un limite, al parere della commissione risponde con una contestazione scritta che - afferma Carlo Ghezzi - aprirà un contenzioso assai complesso: "Nessuna data alternativa per lo sciopero generale e nessun impedimento a parteciparvi per il comparto scuola". La Cgil, dunque, contesta e dichiara guerra a quello che - più che un semplice parere - si presenta come un vero e proprio ultimatum: in caso di disobbedienza, il sindacato rischia una multa di 25mila euro mentre i singoli saranno costretti a sborsare da 100 a 500 euro. I criteri? Chissà? forse verranno stabiliti in base al reddito.