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Manifesto: La prima scuola che sceglie i prof? È la «Rinascita» del Giambellino

È qui la scuola del futuro perché nel disegno di legge Aprea sulla riforma scolastica un capitolo è dedicato all’abolizione delle assegnazioni di cattedra per trasferimenti e la possibilità per i dirigenti scolastici di scegliere in autonomia

09/04/2009
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il manifesto

di Alessandra PasottiVota1 2 3 4 5 Risultato

Gli insegnanti? Alla media Rinascita, scuola statale ad indirizzo musicale, ci pensa il preside a sceglierli. Con tanto di colloqui e graduatoria finale ad uso e consumo della scuola stessa. La rivoluzione nel reclutamento dei professori parte da qui, da questo storico istituto in fondo a via Giambellino, 350 studenti 65 insegnanti che, primo in Italia, ha ottenuto dal Ministero un decreto di sperimentazione, quello di poter gestire in autonomia la scelta dei propri docenti. È qui la scuola del futuro perché nel disegno di legge Aprea sulla riforma scolastica un capitolo è dedicato all’abolizione delle assegnazioni di cattedra per trasferimenti e la possibilità per i dirigenti scolastici di scegliere in autonomia i collaboratori scolastici. Alla Rinascita si fa già.
Per l’anno prossimo mancano 15 docenti. Quindici insegnanti tra lettere, storia, tedesco, matematica, scienze, violino, chitarra da sostituire per il normale turn over. Il preside Pietro Calascibetta, per riempire le cattedre vacanti non ha aspettato settembre. Ieri ha pubblicato il bando di concorso. I curriculum dovranno arrivare alla scuola entro il 30 aprile. Poi cominceranno i colloqui.
Già, ma quali sono le caratteristiche dell’ottimo insegnante? I titoli accademici vanno bene. Pubblicazioni scientifiche e la partecipazione a corsi di formazione anche. Non solo. Tra i requisiti richiesti dalla commissione della Rinascita c’è anche «la disponibilità ad ascoltare gli studenti» o il «saper rispettare i ritmi dell’apprendimento di ciascuno». Ma fa punteggio anche il «Saper collaborare coi genitori degli alunni» e l’essere «flessibili negli orari». «Requisiti che non si imparano all’università, ma sul campo e non tutti li possiedono - spiega il dirigente scolastico Pietro Calascibetta. Che aggiunge: «Il reclutamento degli insegnanti in proprio è un valore in più per la scuola e attualmente è un privilegio di cui godiamo, ma che potrebbe servire per altre scuole in futuro». La Rinascita è una media sperimentale che accoglie ogni anno molti tirocinanti. «Un periodo di formazione in questo istituto è stimolante e ricco di risorse». Per questo tra i requisiti richiesti ai candidati c’è anche la capacità di «saper insegnare come si insegna». «Chi viene a lavorare da noi firma un patto professionale con la scuola - spiega -. Non deve solo conoscere la sua materia, deve anche avere personalità. Caratteristiche che non sono sempre facili da individuare». «La pecca maggiore che ho riscontrato nei docenti? Nella relazione educativa. Molti non sanno gestire le dinamiche di gruppo, sia con gli studenti, sia con i colleghi. Vivono la loro professione come un fatto privato». Scuole migliori con questo sistema? «In molti istituti l’autonomia delle scuole che è stata una conquista importantissima si è ridotta alla chiusura per settimana bianca. Un cambiamento nel sistema di reclutamento sarà un fatto positivo. Bisognerà saperlo applicare bene».


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