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Manifesto - La lista cieca del Ministro Moratti

La lista cieca del ministro Moratti Nell'elenco delle scuole "improduttive" c'è anche quella dell'istituto "Serafico": un insegnante ogni due alunni per insegnare a scrivere e a parlare a ragazzi c...

28/08/2002
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il manifesto

La lista cieca del ministro Moratti
Nell'elenco delle scuole "improduttive" c'è anche quella dell'istituto "Serafico": un insegnante ogni due alunni per insegnare a scrivere e a parlare a ragazzi ciechi e pluriminorati
SARA MENAFRA
Quello che non è riuscito a distruggere il pluriterremoto del 1997 potrebbe buttarlo giù in un sol colpo la ministro Moratti. Perché la semplice regola matematica "un insegnante ogni 9,5 studenti", sancita dal ministero dell'istruzione per valutare le scuole "improduttive", non guarda in faccia a nessuno. Nemmeno ai ragazzi dell'istituto "Serafico" di Assisi. All'interno dell'istituto gestito dalla diocesi che dal 1870 assiste i ragazzi ciechi esiste una scuola pubblica fatta apposta per loro. Dal 1983 la scuola e l'istituto si occupano esclusivamente di ragazzi "pluriminorati", cioè affetti da più menomazioni fra le quali, nella maggior parte dei casi, c'è la cecità totale o parziale. Per insegnare a questi ragazzi a leggere e scrivere e magari dargli anche la licenza media e un posto di lavoro serve un insegnamento ultrapresonalizzato. "Spesso - racconta il presidente dell'Istituto, Guido Iacono - ci vogliono anni per entrare in contatto con loro, per capire quale possa essere il canale per comunicare con ragazzi che sono sia sordi che ciechi e che non sanno parlare". Tradotto nei criteri di misurazione morattiani vuol dire un insegnante per una "classe" di non più di due alunni. Una proporzione che ha guadagnato alla scuola dell'istituto "Serafico" i primi posti nella hit parade dei rami secchi dell'istruzione. E quando ai primi d'agosto la lista è diventata pubblica, Guido Iacono, che all'istituto che ospita la scuola "improduttiva" dedica tutte le giornate della sua vita da dirigente industriale in pensione, si è immediatamente allarmato. In accordo con il vescovo mons. Sergio Goretti, ha scritto alle istituzioni nazionali e regionali invitando la ministra a venire a visitare la scuola: "Quando ho visto che anche la nostra scuola era nella lista mi sono preocccupato, ma credo che ci sarà modo di spiegare, di fare delle trattative, anche perché non è detto che tutte le scuole della lista saranno chiuse". In effetti la lista della Moratti è stata congelata d'imperio insieme a tutto il resto della riforma approntata per il prossimo autunno, e almeno per quest'anno non se ne farà niente. E' vero, però, che la lista "nera" è già stata contestata più volte e che in molti, a partire dall'assessore alla scuola della regione Campania, Adriana Buffardi, hanno chiesto al ministro di rivedere i criteri con cui si valutano le scuole "troppo costose e poco produttive". La dinamica Moratti dal canto suo non ha ancora risposto a nessuna delle proteste. E l'elenco delle 2000 scuole rimane lì così com'era, pronto ai tagli rimandati, sì, ma non revocati. Ieri a favore della scuola speciale di Assisi si è mobilitata anche il presidente della regione Umbria e deputata diessina Maria Rita Lorenzetti, che ha scritto una lettera al ministro chiedendo chiarimenti e specificando che ""è stata la stessa disciplina istitutiva a prevedere la formazione di classi con non più di quattro alunni" e facendo notare che il ministero dovrebbe saperlo benissimo dato che "l'ufficio scolastico regionale ha sicuramente avuto modo di evidenziare alle strutture del suo ministero il ruolo che svolge la scuola stessa".

Oggi nel centro di riabilitazione "Serafico" vivono circa 90 ragazzi fra gli 8 e i 30 anni, l'80% dei quali vengono da altri regioni, "in particolare dal sud - spiegano dall'istituto - dove i servizi di assistenza mancano. Per molti stare qui è l'unico modo di farsi una formazione, come è successo a due ragazzi, uno siciliano e uno napoletano, che ora frequentano brillantemente l'università". Trenta di loro frequentano anche la scuola che si trova, anche per questo autunno, all'interno dello stesso prefabbricato post-terremoto che ospita l'istituto, nel grande prato proprio sotto la basilica di Santa Maria degli angeli. "Gli ambientalisti - racconta Guido Iacono - l'hanno definito `un vero scempio', ma d'altra parte questi ragazzi dove potevano andare? Eppoi quest'anno una parte dell'istituto riapre ed entro il 2004 i lavori dovrebbero essere finiti". Contraddizioni in seno allo stato: per ristrutturare l'istituto e indirettamente anche la scuola che vi è ospitata il governo spenderà in tutto dodici miliardi di lire.


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