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Manifesto-L'onda nera

L'onda nera VALENTINO PARLATO Contro "l'autunno caldo", che si è avviato con gli scioperi dei lavoratori e di tutti i sindacati, si è scatenata, in queste settimane, una controffensiva decisivame...

01/11/2003
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il manifesto

L'onda nera
VALENTINO PARLATO
Contro "l'autunno caldo", che si è avviato con gli scioperi dei lavoratori e di tutti i sindacati, si è scatenata, in queste settimane, una controffensiva decisivamente nera, che fa appello ai sottofondi più oscuri e mefitici della nostra nazione, a quello che è il fondamento di massa del berlusconismo. Ogni pretesto è buono. Abbiamo cominciato con la storia del crocefisso di Ofena. E' servita a scatenare un'ondata a dir poco sanfedista, ma che ha messo in imbarazzo anche forze laiche e di sinistra. Il rispettabile crocefisso è stato agitato come una clava ed è stato bandito da gente che forse va a messa la domenica, ma che ha poco a che fare con il messaggio cristiano: sepolcri imbiancati.

C'è stata l'assoluzione piena di Giulio Andreotti dall'accusa (un po' fantasiosa) di essere il diretto mandante dell'omicidio Pecorelli con una indiscutibile sentenza della Cassazione, cioè da parte di magistrati definiti matti o antropologicamente deviati dal nostro attuale presidente del consiglio. Ovviamente nessuno ricorda che la relazione Violante, fu votata anche dai Dc, da Bossi e non da Fini, che la giudicò addirittura troppo blanda. Ma ciò non impedisce a Forza Italia e caudatari vari di condannare le terribili macchinazioni della sinistra e della magistratura: invece di apprezzare e di dare atto a Giulio Andreotti di non aver sollecitato nessuna Cirami.

Per ultimo ci sono stati i risultati delle indagini sui delitti D'Antona e Biagi. Vale sempre la presunzione di innocenza, e l'operazione in corso non appare una montatura. Ebbene, anche in questo caso, invece di congratularsi parcamente con Pisanu è esplosa la richiesta di una commissione di inchiesta sulla collusione tra terrorismo e sindacati e movimento. L'obiettivo chiaro è quello di criminalizzare tutti coloro che difendono i propri diritti e non accettano lo stato di cose esistente. Andreotti non è il mandante dell'omicidio Pecorelli, ma è assai probabile che Epifani, Pezzotta e Angeletti siano i mandanti degli assassinii di D'Antona e Biagi. Un tentativo di questo tipo era già stato fatto, a suo tempo, contro Cofferati.

I fondamenti di questo incredibile attacco stanno nel fatto che alcuni degli arrestati frequentavano i centri sociali o i sindacati, di base e non. Ma, siamo seri, c'è qualcuno che pensa che le persone in questi giorni sotto accusa potessero frequentare la Canottieri Lazio o il Circolo della Caccia? Casomai questi luoghi sono frequentati dai delinquenti di alto bordo, i cosiddetti "intoccabili". E' egualmente del tutto ovvio che gli eventuali terroristi cercassero riparo nel mondo dei movimenti, centri sociali e via discorrendo... Ma da questo alla criminalizzazione ce ne passa: in uno stato ben ordinato avrebbero dovuto essere le forze dell'ordine a garantire i centri sociali da queste infiltrazioni. Ma se l'infiltrazione motiva e favorisce l'offensiva criminalizzante della destra sono gli stessi compagni del movimento che debbono avere, per quanto possibile, maggiore attenzione. Coscienti di essere l'acqua preferenziale per chi pensa di aiutare il progresso sociale con gli assassinii, debbon individuarli e respingerli: la destra che intende fare strame della stessa democrazia borghese vuole usarli come un cavallo di troia. Comprendo che tutto ciò possa provocare anche dolorosi problemi personali, ma è la durezza dei tempi che lo impone.


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