Manifesto-L'Italia: il mantello di Arlecchino
L'Italia: il mantello di Arlecchino Qual è l'immagine dell'Italia per quanto riguarda la presenza degli alunni stranieri nelle scuole? Il dottor Vinicio Ongini, ricercatore dell'"Ufficio integrazio...
L'Italia: il mantello di Arlecchino
Qual è l'immagine dell'Italia per quanto riguarda la presenza degli alunni stranieri nelle scuole? Il dottor Vinicio Ongini, ricercatore dell'"Ufficio integrazione studenti stranieri" del Ministero dell'istruzione, non ha dubbi: "Il mantello di Arlecchino", perché, spiega, l'Italia si distingue dal resto dei paesi europei per una presenza più composita dei migranti sul territorio. "Se dovessimo disegnare delle macchie di colore laddove c'è presenza di alunni stranieri nelle scuole - continua Ongini - negli altri paesi d'Europa avremmo delle grandi macchie nelle città più grandi. In Italia è diverso, i colori sarebbero più intrecciati rivelando un quadro più composito". Ogni anno l'ufficio di Ongini produce la ricerca "Indagine nazionale degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole statali e non statali", arrivata al settimo anno (www.istruzione.it). "Il monitoraggio è costante. Ma la nostra intenzione è anche quella di evidenziare che esiste un'altra Italia, quella dei territori periferici, di cui si parla poco, ma che hanno una notevole presenza di stranieri, di tante nazionalità diverse. In Italia la presenza di alunni immigrati a livello nazionale è ancora relativamente bassa, il 3,5%, ma sono ben 191 i paesi di origine degli alunni stranieri".
E a rapportarsi con questa realtà sono molto spesso proprio i comuni più piccoli, basti pensare che a Milano, il comune capoluogo primo della lista, la percentuale di alunni stranieri si ferma al 10%. I "magnifici sette" tra i piccoli e medi comuni (quelli con almeno 1.000 alunni) sono invece: Calcinato, in provincia di Brescia, con il 19,67% di alunni immigrati, Martinsicuro (Teramo) con il 17,38%. E poi: Porto Recanati (Macerata) 16,72%, Suzzara (Mantova) 16,57%, Campi Bisenzio (Firenze) 15,85%, Novellara (Reggio Emilia) 15,54%, Crevalcore (Bologna) 15,53%. "Questi - spiega Ongini - sono i piccoli comuni che superano la soglia del 15%. Poi ce ne sono 50, che superano la soglia del 10%. Seguendo questo modello policentrico si legge in filigrana la storia del nostro paese, fatta di distretti economici, produttivi, culturali distribuiti lungo il paese". Una realtà multiforme che esige nuove strategie didattiche e maggiori investimenti