Manifesto-Ispezioni "punitive" nelle scuole in lotta

SCUOLA
Ispezioni "punitive" nelle scuole in lotta
Da Bologna arriva una denuncia su "strane" ispezioni che l'ufficio scolastico regionale sta svolgendo in alcune scuole elementari. Due per la precisione, sulle 500 presenti sul territorio. Guarda caso, sono le scuole - la Fortuzzi e la Longhena - da cui è partito il movimento che ha osteggiato la riforma Moratti e dove lavorano due esponenti del direttivo nazionale dei Cobas, Gianluca Gabrielli e Marzia Mascagni. "È evidente che la scelta di agire con ispezioni in questi istituti vuole essere un atto volto a intimidire le capacità di praticare il libero pensiero, per minacciare ritorsioni se non si allineeranno nel ruolo di mere esecutrici delle direttive ministeriali, a prescindere dalla loro legittimità. Recentemente ci è arrivato un comunicato di Lucrezia Stellacci, direttore regionale dell'ufficio scolastico, che tentava di accreditare legittimità riguardo all'obbligatorietà della riforma", ha denunciato Gabrielli. Analoghe ispezioni si erano svolte in una scuola di Roma, anch'essa al centro delle polemiche contro la riforma.