Manifesto: In piazza precari, studenti e un po' di Pd
OGGI LO SCIOPERO DELLA CONOSCENZA DI FLC CGIL
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OGGI LO SCIOPERO DELLA CONOSCENZA DI FLC CGIL
(s. mil.)
Oggi va in scena lo «sciopero della conoscenza» indetto dalla Flc Cgil contro i tagli alla scuola e al mondo della ricerca e università. Manifestazioni, sit-in e proteste sono previste nelle principali città italiane, con il ritorno degli studenti dell'Onda in piazza. Per quanto riguarda più strettamente il sindacato, la manifestazione principale si svolgerà a Palermo, dove parleranno il segretario generale Flc Domenico Pantaleo e il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. «Per uscire dalla crisi investendo nella conoscenza»: è lo slogan scelto dalla Flc Cgil per accompagnare lo sciopero generale «contro i tagli del governo Berlusconi e le manovre che hanno impoverito e messo in crisi tutto il settore della conoscenza». Ad aderire sono chiamati tutti gli operatori del settore: dalle scuole agli atenei, dagli enti di ricerca all'alta formazione, includendo ovviamente anche i precari, oltre ai dipendenti fissi. Molto ricco sarà certamente il corteo di Roma, animato non solo dai precari della scuola, dell'università e della ricerca, ma anche dagli studenti dell'Onda, di nuovo in corteo dopo diversi mesi di «assenza» dalle piazze. I ragazzi si ritroveranno alle 9 sotto la statua della Minerva all'interno della Sapienza per poi partire in corteo. Sempre nella capitale, l'appuntamento per quanto riguarda lo spezzone sindacale, è per le 9,30 a piazza SS. Apostoli. Ma la platea del dissenso va oltre il sindacato, inglobando anche una bella fetta di opposizione: Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra e Libertà, Verdi e una quota di parlamentari del Pd. Non tutti però. Anche sullo sciopero di oggi il partito di Franceschini rimane diviso. «Saremo in piazza con la Flc-Cgil per manifestare contro i tagli del governo Berlusconi e le manovre che hanno impoverito e messo in crisi tutto il settore della conoscenza» annuncia un gruppo di circa settanta deputati del Pd in un comunicato-appello in cui sottolinea come ormai siano «compromessi seriamente anche i livelli minimi di funzionalità delle scuole e delle università». Un'adesione però molto parziale, appena un quinto del partito, che ha sollevato le critiche di Sinistra e Libertà.