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Manifesto-Il no a Moratti non va in vacanza

Il no a Moratti non va in vacanza In decine di migliaia a Roma per chiedere l'abrogazione della riforma della scuola, l'innalzamento dell'obbligo scolastico e la tutela dei precari. Sfilano studenti...

16/05/2005
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il manifesto

Il no a Moratti non va in vacanza
In decine di migliaia a Roma per chiedere l'abrogazione della riforma della scuola, l'innalzamento dell'obbligo scolastico e la tutela dei precari. Sfilano studenti, insegnanti e genitori, i partiti del centrosinistra, Cgil e Cobas. Bertinotti: "Le forze moderate ascoltino questa piazza"
CINZIA GUBBINI
ROMA
E'stata proprio una manifestazione di inizio estate quella che ieri ha attraversato le strade di Roma per chiedere che le leggi Moratti vengano abrogate. Il sole ha accompagnato il corteo lungo tutto il percorso da piazza della Repubblica a piazza Navona, e prima delle vacanze estive la scuola ha pensato bene di regalare il saluto di fine anno al ministro. I palloncini colorati della Cgil, quelli gialli di Legambiente, le bandiere rosse dei Cobas. Maniche corte, bambini sul passeggino e chi si maschera per dire no in modo creativo alla "scuola delle élites". Ma è stata una manifestazione di cambio stagione anche per un altro motivo: Moratti è certamente ancora in cima ai pensieri, visto che la riforma delle superiori è alle porte, ma in molti pensano che "siamo al giro di boa". Cioè: la destra ha fatto vedere come la pensa, e il centrosinistra? A convocare la manifestazione il tavolo "Fermiamo la Moratti", cioè Cgil e Cobas, i partiti di opposizione e diverse associazioni, approfittando di una giornata europea lanciata al Social forum di Londra sulla conoscenza (ieri manifestazioni e dibattiti anche in Francia, Grecia, Spagna e Portogallo). A dare l'input non sono stati quindi i coordinamenti che lavorano senza sosta nelle scuole del paese (il corteo infatti è stato meno affollato del solito) ma le forze politiche che si candidano a sostituire il governo. Una "prova di unione" su una questione centrale, anche dal punto di vista elettorale se è vero che il 70% degli insegnanti, secondo alcuni sondaggi, ha votato in massa il centrosinistra alle regionali.

E così c'è Alba Sasso, deputata dei Ds che sfila dietro allo striscione di apertura ("La conoscenza è un bene comune") e che dice: "Questo è tutto materiale per la Fabbrica di Prodi". Con lei il verde Paolo Cento: "E' vero, è materiale vivo per la Fabbrica". Tutti d'accordo ad abrogare la riforma, anche se una parte dei Ds pensa che basti "correggerla"? "Qui sfondi una porta aperta - dice Sasso - la riforma va cancellata e l'Unione deve iniziare a costruire il programma: tanto per cominciare via i tutor, e poi innalzamento dell'obbligo scolastico fino a 18 anni". "E difesa del tempo pieno", fa Cento. "Certo, è fondamentale", annuisce Sasso. Grande armonia, insomma.

Per trovare l'ascia di guerra ancora dissotterrata bisogna raggiungere Piero Bernocchi, leader dei Cobas: "La parabola del centrodestra si conclude ingloriosamente, anche se dobbiamo stare attenti ai colpi di coda - spiega - E intanto il centrosinistra guida sedici regioni e si candida al governo. Io dico: confronto serrato con le autonomie locali e grande attenzione quando D'Alema e Bersani, che non sono due fessi, dicono che non si può fare una rivoluzione ogni cinque anni". E poi c'è il contratto, per il quale ieri i Cobas hanno indetto una giornata di sciopero, e che li divide anni luce dalla Cgil, che sfila lì accanto: "No al contratto-elemosina - chiarisce Bernocchi - abbiamo perso 150 euro in tre anni, e i confederali si accontentano di trattare per un incremento di cinque euro sui miseri 50 che ci offrono".

Al corteo partecipa anche Fausto Bertinotti: "Chi ritiene basti aggiustare la riforma Moratti in fondo pensa che sia l'emblema della modernizzazione, che abbia una feroce coerenza con questo mercato". E se il mondo della scuola si è opposto in modo trasversale all'impianto delle leggi Moratti è perché "c'è un paese reale che da un lato è pervaso dai movimenti e dall'altro è messo fortemente in sofferenza dalle condizioni attuali, dunque è portatore di una domanda di cambiamento cui anche le forze moderate fanno fatica a rispondere, perché sono rimaste ancorate agli anni `80 e `90". Un bel pezzo del paese reale conquista a grandi passi il centro di Roma. Sono arrivati da Treviso e da Firenze, da Ascoli Piceno e da Napoli, da Milano e da Bari. Ci sono gli studenti dell'Uds che non ci vanno tanto per il sottile "Se la merda fosse oro, la Moratti che tesoro", e gli studenti autorganizzati di Roma che ricordano come nelle scuole della capitale i presidi abbiano scelto le maniere dure contro le proteste degli studenti: lo sgombero del Manara e del Tasso, il processo ancora aperto per gli occupanti del Righi... Tentativi di intimidazione anche per il vivace Forum delle scuole del milanese, che per quattro volantini ha rischiato di pagare 22 mila euro di multa, poi ritirata. A loro potrebbe toccare il ministro Moratti come sindaco. "Magari!", sostengono e parte il coro: "Ministro Moratti vieni a Milano, per le elezioni ci divertiamo".

E poi ci sono i genitori, gli insegnanti e i bambini della scuola di Via dell'Archeologia di Tor Bellamonaca che per un giorno è stata occupata come protesta contro il taglio delle classi a tempo pieno. I precari, che chiedono una gestione più trasparente delle graduatorie e che vivono male, appesi alle supplenze e con gli stipendi in ritardo. Gli insegnanti specialisti di inglese alle scuole elementari che Moratti, in barba alle tre "i", ha cancellato in un sol colpo: ora inglese a scuola lo possono insegnare tutti, e loro tornano a fare i "semplici" maestri. "Moratti ci ha proposto una scuola che si compra a chili e una scuola per pochi - chiosa Enrico Panini, segretario della Cgil scuola - l'operazione sta proprio qui: sui valori. C'è stato il tentativo di corrompere alcune conquiste del movimento democratico, ed è proprio da qui che bisogna ripartire. La scuola come asse della democrazia. Cosa dice questo movimento? Che non si può decidere sulla scuola prescindendo dalle persone".


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