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Manifesto: I sindacati a Gelmini: «Incontro fallimentare»

Le slide del ministro per illustrare il piano non convincono. Continua la protesta di maestri e studenti

20/09/2008
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il manifesto

Andrea Gangemi

ROMA Mentre la ministra dell'Istruzione presentava ieri ai sindacati quello che a loro è sembrato «un piano fantasia» sulla scuola, in tutta Italia continuavano le proteste anti-Gelmini. A Napoli, all'interno del Duomo migliaia di fedeli attendevano il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro e fuori le maestre chiedevano «la riduzione degli stipendi dei politici così come è stato ridotto il nostro numero». A Roma l'assemblea nazionale dei precari indetta dalla Rdb-cub ha ottenuto, secondo le stime del sindacato, circa il 50% di adesioni «da tutti i comparti della scuola e della pubblica amministrazione». La «Rete degli studenti», invece, ha appeso nelle scuole superiori di molte città striscioni alle finestre con scritto «Siamo la soluzione, non il problema», e volantinato contro «l'emergenza ballismo»: «Le azioni di oggi (ieri, ndr ) per svelare le balle del governo sulla scuola - dicono i Reds - sono solo l'inizio di un anno di mobilitazioni per fermare i tagli e portare al ritiro del decreto sul voto in condotta». Quanto all'incontro Gelmini-sindacati, Enrico Panini, segretario generale Flc-Cgil, è stato lapidario: «Fallimentare da tutti i punti di vista». Senza mostrare il testo scritto del piano-scuola, ma illustrandolo solo attraverso una serie di slide , la ministra si è prodigata a difendere la bontà del suo intervento «razionalizzatore»: «Due miliardi di euro di risparmi realizzati col piano - ha assicurato - saranno reinvestiti in formazione, nuove tecnologie e premialità per docenti». Ma per i sindacati è solo fumo negli occhi. «Il ministro ci ha negato una trattativa - dice Panini - dicendo che è vincolata alla finanziaria, che taglia 8 miliardi di euro in tre anni». Le tabelle del ministro, continua Panini, «non nascondono la realtà di fatto di 150 mila tagli al personale scolastico, che potrebbero arrivare addirittura a 200 mila». Molto critici anche Francesco Scrima e Massimo Di Menna, segretari generali rispettivamente di Cisl e Uil scuola. Per Di Menna «ci vorrebbe la magia per tenere insieme i tagli e migliorare la qualità dell'istruzione. I tagli delle risorse, di cui comunque non si è parlato oggi - ha aggiunto - pesano come macigni». Nell'attesa del prossimo incontro con la ministra previsto per l'inizio della settimana prossima, le sigle sindacali rilanciano l'appello alla mobilitazione, anche se per una data unitaria bisogna attendere ancora. E sul maestro unico, Gelmini sembra aver fatto un piccolo passo indietro annunciando che verrà affiancato dall'insegnante di inglese. E ha annunciato orari più ridotti anche per le superiori.


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