Manifesto-I precari: "Una soluzione, subito"
precari: "Una soluzione, subito" Sit-in al senato per chiedere il riequilibrio dei punteggi in graduatoria CINZIA GUBBINI ROMA "Moratti dimettiti e facci lavorare", "Riequilibrio dei punteggi", ...
precari: "Una soluzione, subito"
Sit-in al senato per chiedere il riequilibrio dei punteggi in graduatoria
CINZIA GUBBINI
ROMA
"Moratti dimettiti e facci lavorare", "Riequilibrio dei punteggi", "No alla riforma". E poi un cartello lapidario sorretto da un insegnate: "Noi ricorderemo tutto". Non sono stati in molti a rispondere ieri all'appello del Movimento degli insegnanti precari della regione Lazio di manifestare di fronte al senato, ma la questione è seria e soprattutto rischia di riscoppiare in maniera deflagrante quando si tratterà di assegnare le cattedre. Se il governo non prenderà una decisione chiara. Per ora, non si prospetta una via d'uscita semplice: il disegno di legge presentato dalla maggioranza è ancora fermo al senato. Nel frattempo girano voci tra le più disparate: che il governo abbia intenzione di trasformare il ddl in un decreto legge, che invece si arriverà alla camera, che addirittura si stia pensando di fare un nuovo concorso ordinario. Quest'ultima voce è stata confermata dalla deputata di Rifondazione Titti De Simone, passata in piazza a salutare gli insegnanti. Sul tema ha intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare. Per gli insegnanti precari - si dice siano circa 450 mila in tutta Italia, anche se ormai le graduatorie sono un pasticciaccio incontrollabile, e quindi è difficile fare un calcolo preciso - si tratta di un'ulteriore motivo di ansia. La maggior parte di loro ha anni di servizio alle spalle, sono vincitori di concorso e ora si ritrovano con due problemi: da un lato l'arrivo massiccio di studenti delle scuole di specializzazione (Ssis) che grazie ai 30 punti riconosciuti loro, in molti casi hanno scavalcato in graduatoria docenti che lavorano da anni nella scuola; dall'altro il blocco delle assunzioni deciso negli scorsi anni dal governo che ha peggiorato la situazione di tutti. "La nostra non è una lotta contro gli specializzandi - si infervora Aureliana Scotti del Miip - il precariato è una prospettiva reale per tutti. Poi, certo, chiediamo che se agli specializzandi vanno riconosciuti trenta punti, allora va ripensato il punteggio per tutti". E' vero, il problema non è soltanto quello dei cosiddetti "precari storici", è un problema che riguarda tutti: le scuole campano grazie a insegnanti non di ruolo, con quello che significa per la continuità didattica. Un'insegnante che ha ottenuto un incarico annuale in una scuola di Subiaco racconta: "Nella mia scuola il 50% dei docenti di latino e greco è precario". E un'altra: "Figurati, l'anno scorso ho insegnato per tre mesi in una scuola in cui i precari erano complessivamente l'80%".
Precariato, questo è il punto. Tant'è che ieri era presente anche una ragazza, vincitrice di concorso, che però quest'anno ha deciso di seguire un corso Ssis: "Sono stata costretta, altrimenti avrei dovuto rinunciare all'insegnamento - racconta - ma voglio essere comunque qui, con gli insegnanti precari. Perché mi viene l'orticaria, è una questione di principio: queste persone hanno più di quarant'anni, hanno dedicato la loro vita alla scuola, hanno una famiglia, non è giusto che siano penalizzati".
Ma Sonia è un'eccezione, in questo momento sono in pochi a mobilitarsi per rimettere al centro il problema dei precari. Ieri se ne lamentavano tutti. Eppure la scuola è in un momento di effervescenza. Per questo gli insegnanti precari hanno intenzione di partecipare alle prossime scadenze: da quelle dei precari dell'università, alla manifestazione del 28 dei sindacati confederali a Roma contro la riforma Moratti, allo sciopero del primo marzo indetto dai Cobas. Per parlarne, l'appuntamento è venerdì 20 febbraio alle 16 alla Casa delle culture a Roma, in via San Crisogono 45.