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Manifesto: I precari alla Gelmini: «Cara ministra le chiediamo un confronto pubblico»

Presidio permanente a piazza Montecitorio. Sciopero della fame anche a Milano. A Palermo occupato il provveditorato

31/08/2010
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il manifesto

Giulia Pacifici
ROMA
Chi la dura la vince. Un detto fatto proprio dai precari della scuola che non si arrendono al silenzio del governo e organizzano un presidio permanente sotto il Parlamento. Un gazebo, qualche sedia, striscioni e gente che va e viene: ieri è passato Paolo Ferrero, leader di Rifondazione, oggi è atteso il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani.
Ma il presidio è animato principalmente da tutti i precari che contestano i tagli della finanziaria e il dissestamento della scuola pubblica. Sono stati raggiunti da un altro dei tre precari palermitani in sciopero della fame: Pietro Gruso, 50 anni, che aveva avuto un malore la settimana scorsa. Un'ostinazione la loro, che il deputato Pdl Giorgio Stracquadanio ha voluto liquidare con due parole, «millantatori politicizzati», in occasione del sit-in di venerdì a Montecitorio. Per rompere il silenzio delle istituzioni i due precari in sciopero della fame, Giacomo Russo e Caterina Altamore, hanno scritto una lettera al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per invitarla a un incontro pubblico. «Le chiediamo solo questo Ministro: un confronto pubblico, perchè ognuno possa esporre le proprie argomentazioni, senza paura delle ragioni dell'altro - recita il testo - Noi non temiamo un contraddittorio e non amiamo i comunicati dove nessuno può obiettare».
Se la proposta verrà raccolta i due precari interromperanno lo sciopero della fame. E lanciano una provocazione: «a prescindere dalla decisione di incontrarci - scrivono - la preghiamo almeno di rispondere a a questa domanda: cosa ne pensa del presidente degli Usa che, nonostante la crisi, decide di stabilizzare 300.000 insegnanti dicendo che non si licenzia chi educa i nostri figli?».
Il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, incita il Miur a rispondere: «La ministra Gelmini ascolti le ragioni dei precari e dell'intero mondo della scuola - dice - Sono convinto che sarebbe un gesto importante per evitare ulteriori tensioni ed aprire una fase di dialogo». Attualmente i motivi di tensione si moltiplicano lungo lo stivale. A Milano i precari annunciano che da domani inizieranno lo sciopero della fame «solidali con i colleghi di Palermo e in difesa della scuola pubblica».
Anche la Sicilia continua ad agitarsi, ieri pomeriggio sono stati occupati i locali del provveditorato di Palermo, già assediato dal 17 agosto con un sit-in permanente. I precari chiedono l'apertura di un tavolo nazionale che sciolga i nodi della «questione siciliana» che «con altri 1.700 lavoratori fatti fuori dopo i 2.200 del 2009-2010 penalizza in maniera drammatica la qualità della scuola nella nostra regione» afferma la Flc di Cgl Palermo.
Nel frattempo si gioisce per una piccola vittoria, il professore di Pisa in sciopero della fame per la chiusura delle classi serali ha ottenuto la riapertura del proprio corso.


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