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Manifesto-I love scuola pubblica

I love scuola pubblica" Milano, migliaia nel giorno degli innamorati contro la riforma: non toccate il tempo pieno MANUELA CARTOSIO MILANO Nel giorno di san Valentino gli "innamorati" della scuo...

16/02/2004
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il manifesto

I love scuola pubblica"
Milano, migliaia nel giorno degli innamorati contro la riforma: non toccate il tempo pieno
MANUELA CARTOSIO
MILANO
Nel giorno di san Valentino gli "innamorati" della scuola pubblica si sono regalati una manifestazione coi fiocchi, straordinaria per dimensioni e fantasia, in difesa del tempo pieno. E' successo a Milano dove "toccare" il tempo pieno - lo fa l'85% degli alunni delle elementari e delle medie - è quasi come "toccare" le pensioni. Quarantamila "grandi" - genitori, nonni, insegnanti - e "piccoli" hanno gremito piazza Duomo, dove sono confluiti due cortei fitti di striscioni, cartelli, pupazzi, cuori, orecchie d'asino e nasi da Pinocchio di cartone, tamburelli, maracas coi fagioli secchi, fischietti, trombette, coriandoli, stelle filanti. Tutta roba fatta in casa o preparata venerdì a scuola tra una merenda, un quizzone e un'imitazione di donna Letizia nell'occupazione simbolica che ha coinvolto un centinaio d'istituti. Organizzata in casa, e via internet, anche la manifestazione, promossa dai comitati genitori-insegnanti, dal Forum delle scuole del milanese, dalle associazioni di quartiere. Michele Corsi, del Forum scuole, si aspettava "al massimo" 10 mila persone. Il "clamoroso successo" dimostra che genitori, bambini e insegnanti non si bevono le bugie della ministra Moratti. Se il decreto attuativo che modifica il tempo pieno non sarà ritirato, dal prossimo settembre si tornerà al doposcuola tappabuchi-parcheggio di quarant'anni fa. "Una roba per i poveretti, con la differenza che in prospettiva te lo faranno pure pagare", dice Alessandro Vaglio, un papà presidente del consiglio d'istituto Massa al Gallaratese. Anche i genitori "di destra" l'hanno capito, "speriamo se ne ricordino alle prossime elezioni". Il soggetto Letizia stimola la creatività. C'è chi invita i Moratti "buoni" a dissociarsi dalla ministra "strega". Chi la invita a dimettersi come Massimo, il cognato ex presidente dell'Inter. La maestra Nives, elementari Clericetti, ha optato per il cognome Brichetto e ha composto questa filastrocca: "Letizia Brichetto fa più di un dispetto, la scuola scompiglia, il tempo si piglia, il pieno è spacciato, di fatto è svuotato". 35 anni di servizio, Nives il tempo pieno l'ha visto nascere e non vuole vederlo morire "per colpa di una signora che di scuola non capisce assolutamente nulla". Portare i bambini in manifestazione è una "strumentalizzazione" come dicono quelli di Forza Italia? "Capirei se ci fosse pericolo, ma questa sembra una sfilata di Carnevale".

Un gruppetto di ragazzine certifica: "Siamo venute volentieri non per obbligo, ci stiamo divertendo un mondo". Dovendo definire la ministra con un unico aggettivo, elencano: "Scortese, antipatica, egoista, sbagliata... puzzolente". Incrociamo la segretaria della Cgil lombarda Susanna Camusso (con figlia). Una battuta: "A Bondi questa sera verrà il coccolone vedendo in piazza così tanti bambini". Dirà che sono tutti "comunisti" in erba?

Paola e Sergio insieme fanno quattro nipoti. Lei è perentoria: "Se tolgono il tempo pieno a noi nonni tocca lavorare di più". Egoismo da terza età? "No, i nipotini sono la mia vita. Ma se uno paga la tasse, deve avere una scuola pubblica e di qualità. E lo dico io che ho fatto la mastra d'asilo".

Per Gerolamo, papà sotto lo striscione dell'elementare Pareto, la Moratti "non si cura del bene dei bambini ma degli interessi dei privati". E precisa di dirlo non perché è di sinistra, ma perché "sono il papà di mia figlia". La Casa del sole del Trotter è in prima linea contro la controriforma del tempo pieno. "Da noi il 40% degli alunni sono stranieri - racconta una mamma - se si vuole lavorare bene, due insegnanti per classe sono indispensabili, altro che tutor". Bruna, maestra elementare a Cusano Milanino, dice che su 32 colleghe solo 2 sono a favore della "riforma" Moratti. I genitori sono "preoccupati", hanno capito che la modifica del tempo pieno "impoverirà" la scuola pubblica di "contenuti", oltre che di personale.

In piazza Duomo con l'impianto voci prestato dai Collettivi studenteschi (che la loro manifestazione l'avevano fatta al mattino) si fanno i "discorsi". Riassumibili in un "mille grazie Letizia". Mamma Antonella ringrazia la ministra: "Ci hai fatto incontrare tante belle persone, ci hai fatto tornare a scuola e non ce ne andremo più". La maestra Patrizia dice che il compito della scuola è di "arricchire dentro" le persone, cosa diversa dall'indirizzarle a "ricche professioni". Alla fine sui muri della vicina Sovrintendenza scolastica restano appesi tanti cuoricini rossi, dichiarazioni d'amore per la scuola pubblica.


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