Manifesto-Fallimento di governo

Fallimento di governo
Maulucci (Cgil): è il disastro del contratto con gli italiani
PAOLO ANDRUCCIOLI
"Anche il resto dell'Europa è in crisi, ma ci sono comunque eccezioni positive in molti paesi. L'Italia sta dando invece l'esempio peggiore perché è sbagliato il suo modello produttivo, non ci sono stati investimenti nei settori stategici e oggi si lega la recessione a un vero tracollo dei conti pubblici". Marigia Maulucci, segretaria confederale della Cgil, conferma tutte le preoccupazioni espresse da mesi dal suo sindacato sul rischio declino. La Cgil è stata infatti la prima a lanciare l'allarme ed era stata accusata di troppo pessimismo. Abbiamo quindi chiesto alla segretaria confederale come immagina il prossimo futuro, dopo la diffusione dei dati Ocse e in vista dell'incontro di domani sul contratto degli statali.

Allora Maulucci il problema è di nuovo il costo del lavoro?

Per l'Italia il problema non è il costo del lavoro, che è più o meno in linea con il resto dell'Europa. Il problema vero è il costo per unità di prodotto e questo vuol dire che non c'è innovazione nei prodotti italiani e nel processo produttivo. La miscela recessione e conti pubblici rischia di diventare esplosiva perché ora il governo, per non mandare il rapporto deficit/pil al 4,5%, dovrebbe rispondere con una manovra correttiva, che diventa così un ulteriore freno per la ripresa. Il governo ha sbagliato tutte le sue ricette - che poi erano state suggerite dall'attuale vicepresidente del consiglio, Giulio Tremonti, quando era ministro dell'economia. E' fallita la ricetta "riduzione delle tasse", perché i consumi non sono ripartiti ed è fallita l'operazione "finanza creativa" con le cartolarizzazioni. Neppure l'occupazione va bene, perché se si scorporano i dati sulle regolarizzazioni degli immigrati, si vede che l'occupazione è diminuita.

Il governo vuole però perserverare su queste linee di politica economica. Infatti ora si punta tutto sul superamento dell'Irap..

In realtà il governo - se fosse serio - dovrebbe andarsene a casa. Siamo di fronte al fallimento completo del famoso contratto con gli italiani siglato in televisione da Silvio Berlusconi tanti mesi fa. Se al governo ci fosse gente seria, dovrebbe mettersi a cercare risorse da far entrare nelle casse dello Stato. Ma dove stanno i soldi? E' chiaro a tutti che stanno nelle rendite finanziarie. Si dovrebbe quindi andare a pescare proprio lì dove c'è stato il trasferimento dal capitale produttivo alla rendita finanziaria. E con questo io non invito certo ad andare a tassare i piccoli risparmiatori. Si tratta di tassare i capital gains, le grandi rendite. Invece il governo punta tutto sul superamento dell'Irap, 12 miliardi per tagliare la parte che riguarda il costo del lavoro. Un'operazione che alla fine porterà beneficio solo ai gruppi più grandi. Noi a questo punto siamo davvero molto preoccupati perché un altro anno in queste condizioni porta allo sfascio. Bisognerebbe riscrivere tutto il programma.

Le notizie che riguardano il ministero dell'economia e la ragioneria vanno in questo senso?

Intorno a Siniscalco c'è oggi un vero delirio, cosa che non fa che peggiorare la situazione. Vuole fare il tecnico, poi invece prende le decisioni da politico. Su di lui incombe comunque Tremonti e perfino Brunetta cerca di mettersi in mezzo per vedere se tra i due litiganti il terzo gode. Il risultato di tutto ciò: si chiedono di nuovo sacrifici solo ai lavoratori. Questo però produrrà solo un aumento del conflitto.