FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3846637
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto: Elezioni senza «la conoscenza»

Manifesto: Elezioni senza «la conoscenza»

Il sindacato dei «lavoratori della conoscenza» (l'Flc della Cgil) ha perciò pensato bene di preparare una «proposta progammatica» da presentare a tutti i candidati premier alle prossime elezioni

29/03/2008
Decrease text size Increase text size
il manifesto

La grande assente della campagna elettorale è «la conoscenza». Non si discute affatto di sistema educativo, università, ricerca. Eppure tutti giurano che «la conoscenza» è la chiave di volta per qualsiasi sviluppo economico e civile. Anzi, dallo schieramento «democratico» piovono sempre più spesso accenni alla «parità scolastica» che suonano come promessa di aumento dei finanziameti alle scuole private; mentre per quella «statale» sono anni che si procede per tagli di spesa. Il sindacato dei «lavoratori della conoscenza» (l'Flc della Cgil) ha perciò pensato bene di preparare una «proposta progammatica» da presentare a tutti i candidati premier alle prossime elezioni; ma che funzionerà comunque da cartina al tornasole dei rapporti da stabilire con «qualsiasi governo» prenderà in mano il paese. Si parte - spiega Enrico Panini - d una situazione deteriorata in cui «il 5% degli italiani è totalmente analfabeta», mentre solo il 20% degli adulti «possiede gli strumenti minimi di lettura, scrittura e calcolo». Non c'è da meravigliarsi se si vendono meno giornali che altrove e la tv serve a farsi fare un'opinione. Ed è un divario che va crescendo col resto d'Europa, mentre i sistemi educativi «emergenti» (India e Cina su tutti) si stanno affinando in tempi rapidi. Il governo Prodi qualcosina ha fatto, si dice in Cgil, ma - per invertire la tendenza - moltissimo resta da fare. Le «sei priorità» per una scuola «laica, libera, pubblica, inclusiva e di qualità» sono presto individuate. Le «risorse economiche debbono aumentare, operando però una «programmazione degli organici sulla base di indicatori qualitatitivi e quantitativi»; sulla ricerca, vista la continua riduzione degli investimenti di privati, si propone anche una politica fiscale incentivante. La «lotta alla precarietà» diventa così essenziale per dare continuità anche al progetto educativo; restituendo dignità al lavoro docente a tutti i livelli (anche incrementando i salari, ovviamente). Obiettivo è la «costruzione del sistema dell'apprendimento» come «ricerca e formazione permanente»; anche «rifondando l'autonomia» che dovrebbe (e non può, in queste condizioni) governare nei vari comparti del settore. Democrazia e «politiche territoriali» concludono il breve elenco, per non cadere nella frammentazione del sistema.
A occhio, un programma con queste caratteristiche richiederà un'alta capacità di pressione sociale sul prossimo governo. Qualunque esso sia. Una conflitttualità intelligente, come si conviene a questi lavoratori; ma incisiva. fr. pi.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL