Manifesto-E lunedì la scuola invade le piazze di Roma
E lunedì la scuola invade le piazze di Roma Si sciopera per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. Ma si protesta anche contro la riforma Moratti Due cortei uno dei confederali e uno dei sind...
E lunedì la scuola invade le piazze di Roma
Si sciopera per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. Ma si protesta anche contro la riforma Moratti
Due cortei uno dei confederali e uno dei sindacati di base. Ma in alcuni territori l'unità è stata trovata. E' il caso di Padova e della Sardegna, che manifesta a Cagliari
CINZIA GUBBINI
ROMA
Le scuole di tutta Italia stanno scaldando i motori per arrivare a Roma lunedì, a festeggiare lo sciopero generale della scuola. E proprio di festeggiare si tratta, perché questo sciopero è stato atteso per tanto tempo non soltanto dagli insegnanti e dal personale della scuola, ma anche dai genitori, dagli studenti, e da tutta quella capillare rete che si è opposta all'applicazione della riforma Moratti. E' pur vero che i sindacati confederali chiamano allo sciopero prima di tutto sul rinnovo del contratto e sulla finanziarial, ma non c'è dubbio che chi manifesterà lunedì o chi si asterrà dal lavoro lo farà pensando, innanzitutto, al tutor, allo svuotamento del tempo pieno, al doppio canale tra istruzione e formazione, e alle varie amenità della legge 53. Ciò non toglie che, come chiede la piattaforma confederale, anche il rinnovo del contratto e la finanziaria non fanno dormire sonni tranquilli alla scuola. Per quanto riguarda il contratto Cgil, Cisl e Uil chiedono l'apertura immediatamente delle trattaive e un incremento retributivo dell'8% per il biennio 2004-2005, il blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli automatismi stipendiali e la conseguente riduzione delle retribuzioni. Sulla finanziaria i confederali chiedono l'impegno a interrompere la politica dei tagli, l'immissione in ruolo di docenti e Ata su tutti i posti disponibili e l'attivazione dei corsi di abilitazione. La piattaforma della manifestazione non dimentica il giudizio negativo sulla riforma Moratti, articolato in alcuni punti specifici, perché, dicono i confederali, uno sciopero sindacale deve basarsi su obiettivi specifici e misurabili. Quindi no al tutor, sì all'autonomia scolastica, no alla regionalizzazione, che si porta dietro un no alla legge sulla devolution. Se Cgil, Cisl e Uil danno appuntamento alle 10 a piazza Bocca della Verità per raggiungere piazza Navona, com'è noto ci sarà anche un'altra manifestazione a carattere nazionale a Roma, quella di Cobas e Unicobas che danno appuntamento alla stessa ora a piazza della Repubblica per raggiungere piazza Venezia (la Gilda manifesta invece a Milano, Palermo, Perugia e Reggio Emilia). Al primo punto della piattaforma dei sindacati di base c'è la richiesta dell'abrogazione della riforma Moratti e il ritiro dei decreti attuativi. Per diverse settimane i vertici dei sindacati di base hanno cercato di unificare i due cortei - chiedendo, chiaramente, di poter parlare dal palco finale. La risposta dei confederali è stata di rifiuto, riassunta in una laconica lettera (che i Cobas sostengono di aver ricevuto solo giovedì) in cui si spiega che ognuno ha i suoi percorsi autonomi ed è giusto che sia così.
Lo sciopero di dopodomani è uno sciopero importante, chiesto dai lavoratori, e certamente non è stato facile arrivare a una giornata unica, a cui aderiscono tutti i sindacati (ad eccezione dello Snals, che sciopera in solitudine il 29). Una conquista che indubbiamente ha i suoi costi politici, senza dimenticare che, a livello nazionale, tra i confederali e i Cobas non sono mai maturate pratiche comuni, un modo elegante per dire che non corre buon sangue. Dove queste "pratiche" esistono, infatti, non c'è stata difficoltà a trovare un'unione. Il caso più emblematico è quello della Sardegna, dove lunedì si svolgerà una manifestazione a Cagliari promossa da Cgil, Cisl, Uil e Cobas su una piattaforma che contiene anche la richiesta dell'abrogazione della riforma. "I sardi parteciperanno anche alla manifestazione di Roma - spiega Peppino Loddo, segretario della Cgil scuola sarda - ma visti i problemi logistici per noi è importante permettere a tutti i lavoratori scendere in piazza, e quindi abbiamo organizzato una manifestazione anche qui. E siccome da tempo collaboriamo con i Cobas in tutte le mobilitazioni contro la riforma, che in Sardegna sono state molto partecipate, per noi è naturale scendere in piazza insieme". Stessa cosa accadrà a Padova, dove lunedì mattina alle 9 partirà un corteo unitario convocato dai confederali e dai cobas che da piazza dei Signori arriverà alla sede del Csa. "Sarà una mobilitazione unitaria sulla parola d'ordine dell'abrogazione della legge Moratti - spiega il portavoce dei Cobas di Padova, Marzio Sturaro - anche da Padova molta gente andrà a Roma, ma non tutti, perché significherebbe prendersi anche il martedì libero. Abbiamo preferito, allora, valorizzare un percorso unitario protato avanti in questi anni di lotta contro la riforma". Da segnalare anche il "caso" della provincia di Modena, segnalato sul sito retescuole.net : sul manifesto dei confederali per pubblciizzare la manifestazione di Roma chiede anche l'abrogazione della riforma.