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Manifesto-E' legale l'ateneo fai da te

E' legale l'ateneo fai da te Via libera di Berlusconi e Moratti all'università privata creata in un ex cinema di Villa San Giovanni da Francesco Ranieri, un ex dc vicino a Forza Italia. Scoppia la ...

02/04/2005
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il manifesto

E' legale l'ateneo fai da te
Via libera di Berlusconi e Moratti all'università privata creata in un ex cinema di Villa San Giovanni da Francesco Ranieri, un ex dc vicino a Forza Italia. Scoppia la polemica. Si dimettono tre membri del cda e il rettore di Reggio Calabria
DANILO CHIRICO
REGGIO CALABRIA
L'idea apparentemente folle di ristrutturare un vecchio cinema per aprirci dentro un'università e di intitolarla a se stesso alla fine s'è rivelata buona. Parola di premier. Che mercoledì a Reggio Calabria ha annunciato l'ok del ministero dell'Istruzione al riconoscimento statale per la Libera università europea "Francesco Ranieri" di Villa San Giovanni con le sue tre facoltà di giurisprudenza, economia e medicina. Immediate le dimissioni di Alessandro Bianchi, rettore dell'Università di Reggio Calabria, dalla carica di segretario generale e componente del consiglio di presidenza della Crui perché la "Ranieri" "non è in grado di fornire una formazione di livello universitario". La grottesca vicenda merita di essere raccontata. A compiere questo nuovo miracolo italiano è Francesco Ranieri, "figlio di un artigiano come tanti, un uomo che s'è fatto da solo"., raccontano in paese. Forse perché è bravo a sfruttare ogni occasione. Forse. Sessantacinque anni, Ranieri ha un passato da piccolo editore tra la Calabria e Milano. Nel capoluogo lombardo scopre di saperci fare: si candida al Parlamento con la Dc e stringe rapporti con pezzi del gruppo dirigente della "prima" Forza Italia. Troppo poco per accreditarsi come studioso. Così per far conoscere il suo ricco curriculum ha inviato una lettera al Sole 24 ore. "Il sottoscritto professor Francesco Ranieri - scrive di sé - professionista di grande spessore e lungimiranza, ha quattro lauree in giurisprudenza, economia, scienze politiche e informatica. Insignito inoltre dell'onorificenza di ufficiale e commendatore dell'ordine al merito della Repubblica italiana. Professore, preside, avvocato, consulente giuridico della Regione Lombardia per oltre dieci anni. Sono presidente internazionale dal 1993 della Unione internazionale per i diritti dell'uomo e la pace tra i popoli".

Un cittadino illustre, insomma, che tornato a Villa San Giovanni ha deciso di trasferire ai giovani il suo sapere. Così ha messo in piedi una scuola di informatica ben frequentata. Tanto bene che gli dev'essere sembrato del tutto naturale fare il grande salto e avviare un "ateneo fai da te". Un progetto durato appena due anni, talmente ben orchestrato da raccogliere eccellenti adesioni bipartisan: presidente del cda è l'avvocato Armando Veneto, vecchio Dc e oggi Udeur, sottosegretario del governo D'Alema. Nel cda c'è posto anche per il deputato forzista Giuseppe Caminiti a cui sarebbe legato da solida amicizia, per il sindaco villese Rocco Cassone della Margherita, per l'azzurro presidente del consiglio regionale Luigi Fedele, per l'editore Domenico Laruffa e molti altri. Per sé, Francesco Ranieri ha riservato "soltanto" il nome dell'università e il posto da rettore.

Un'organizzazione perfetta. Fin troppo rapida per la Conferenza dei rettori che ha chiesto che i titoli della "Ranieri" non vengano riconosciuti. E superficiale anche per il Comitato per la valutazione del sistema universitario che sei mesi fa aveva dato parere negativo. Ma a dicembre improvvisamente tutto cambia. Il Comitato fa dietrofront (nella comunità scientifica nazionale si parla di "parere scandaloso") spalancando le porte al riconoscimento statale.

Non c'è nessun mistero in questa storia per il professor Alessandro Corbino, membro del Comitato: "Il primo progetto, pur presentando ragioni positive per il riconoscimento, aveva delle carenze. Di qui il diniego. Il ministero però offre la possibilità di fare le correzioni e ripresentare la documentazione. Il nuovo piano della "Ranieri" ha accolto i nostri rilievi sia dal punto di vista finanziario che degli impegni, in particolar modo sul raggiungimento dei livelli minimi di docenza entro la prima fase dell'attivazione. Non c'erano più motivi per dire no".

Ma il giocattolo comincia a perdere pezzi. Dal cda si ritirano l'avvocato Francesco Aricò, il forzista presidente della Provincia Pietro Fuda ed Edoardo Lamberti Castronuovo, direttore di un istituto clinico e con un passato da assessore di centrosinistra. Lamberti la racconta così: "Il mio amico Armando Veneto mi ha chiesto una mano nella gestione del cda e ho accettato la vicepresidenza. Mi è subito sembrata un'operazione poco seria e qualificante. Basti pensare che lo statuto dell'ateneo è stato stampato sulla carta con i caratteri e i colori della Gazzetta ufficiale: un chiaro tentativo di deviare la verità. Così mi sono fatto da parte". Il rettore dell'Università di Reggio Alessandro Bianchi si dimette dalla Crui. Dietro le dichiarazioni di Berlusconi, per Bianchi, ci possono essere tre motivi: ignoranza, arroganza o "la mancanza di senso del ridicolo". Intanto, mentre nulla si sa del "peso" scientifico dell'ateneo, sono note le tariffe d'iscrizione: 5 mila euro l'anno per Economia e Giurisprudenza, 7500 per Medicina. Francesco Ranieri festeggia: l'università che porta il suo nome nascerà con il placet del premier.


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