Manifesto: Dante e gli studenti, un amore difficile
Firenze ieri il ministro Fioroni ha annunciato la distribuzione di un dvd con le letture dantesche di Benigni
M. T. C.
Per nulla abbattuto dalle critiche che sono piovute nei giorni scorsi sulla traccia relativa al «Paradiso» di Dante nel tema assegnato alla maturità, contestato per la sua imprecisione da numerosi italianisti (fra i quali va citato almeno il presidente della Società Dantesca Italiana, Guglielmo Gorni), il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha approfittato ieri di un incontro sulla scuola a Palazzo Vecchio a Firenze per ribadire la propria passione per il «sommo poeta», passione che data ormai da molti anni e che lo ha spinto a mettere in piedi nel corso degli ultimi mesi un comitato di esperti, chiamati a mettere a punto strategie e iniziative che estendano il suo stesso nobile sentimento anche ai riluttanti studenti italiani.
In attesa di sapere come si articolerà nel suo complesso l'ambizioso «Progetto Dante», la prima di queste iniziative è stata annunciata appunto ieri dal ministro durante la sua visita fiorentina: prendendo spunto dal clamoroso successo (anche televisivo) delle rutilanti letture dantesche di Roberto Benigni, il ministero ha appena realizzato una coproduzione con l'attore toscano per distribuire nelle scuole superiori italiane il dvd della messinscena. «Già a partire da settembre saremo in grado di fornire agli studenti il dvd» ha detto Fioroni, sottolineando che si tratta di un primo passo verso una maggiore diffusione dello studio della Divina commedia in tutti gli ordini di scuole.
Uno studio assolutamente necessario, ha ancora sottolineato il ministro, perché «un vero italiano non si può dire tale se non prova affetto e amore per Dante». A questo riguardo, però, Fioroni ha dovuto constatare che di «italiani veri», fra gli studenti, ce ne sono attualmente proprio pochi, visto che «solo poco più del sei per cento dei maturandi ha scelto il tema su Dante». E se questo fosse dovuto anche alle imprecisioni della traccia? Il ministro, comunque, non lo ammetterebbe mai.