Manifesto: Da Brunetta solo 40 euro netti in busta paga
STATALI Calcolo Cgil sull'aumento offerto al tavolo. Confermano gli scioperi anche Cisl e Uil
ROMA
«L'aumento che il governo elargirà unilateralmente ai lavoratori in busta paga sarà di 40 euro netti, più 7 euro per la produttività, che sarà evidentemente riservata a chi è produttivo». Il segretario della Funzione Pubblica Cgil, Carlo Podda, calcola a quanto corrisponde l'aumento di 70 euro lordi previsto dal ministro Brunetta due giorni fa: il no della Cgil all'accordo «preconfezionato» e blindato in partenza, è insomma quanto mai motivato da un incremento troppo basso, che non recupera il potere di acquisto già perso e anzi aggrava la crisi dei salari pubblici. «Per il biennio 2008/2009 - spiega Michele Gentile (anche lui Fp Cgil) - si tratta di un aumento pari al 3,2%, ovvero meno della metà dell'inflazione reale del 2008 e di quella prevedibile per l'anno successivo, comprensivi dei soldi stanziati per l'indennità di vacanza contrattuale». Ai no della Cgil e della Rdb, si sono aggiunti ieri quelli della Sdl e della Confsal, mentre restano confermati gli scioperi unitari di novembre (il 3, il 7 e il 14, divisi per macro-regioni), nonostante le aperture mostrate da Cisl e Uil al protocollo e agli aumenti proposti dal ministro. Ma la perdita di potere d'acquisto non sarà solo quella appena descritta. I dipendenti pubblici, infatti, subiranno un'ulteriore decurtazione sul salario accessorio: «Dall'1 gennaio 2009, dagli stipendi saranno decurtati in base alla legge 133 mediamente da 80 a 250 euro e il recupero della somma tagliata, ovvero con decorrenza non garantita da giugno per un valore di un terzo del totale, è solo per i lavoratori dei ministeri, delle agenzie fiscali e del parastato», ha spiegato Podda. La Fp Cgil ricorda inoltre che «l'intesa non ha il 51% dei consensi necessari per fare il contratto, secondo le attuali leggi sulla rappresentanza sindacale, e il ministro Brunetta ha già dichiarato di voler procedere unilateralmente». E poi Podda si chiede: «Se l'intesa è davvero positiva, perché Cisl e Uil della scuola non hanno aderito al protocollo e perché la Cisl e la Uil del pubblico impiego, pur aderendo, non sospendono nè revocano lo sciopero?». Cisl e Uil giustificano la conferma degli scioperi di novembre spiegando che «non è stato ancora scritto niente nero su bianco: dunque aspettiamo che dagli impegni del ministro si passi a dati di fatto». Brunetta replica che «gli impegni presi nel protocollo saranno confermati nei contratti».