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Manifesto: Corsi e selezioni negative, ma senza differenze

Nei grandi paesi dell'Europa continentale non esistono percorsi scolastici specifici per bambini stranieri

16/10/2008
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il manifesto

Anna Maria Merlo
PARIGI
Nei grandi paesi dell'Europa continentale non esistono percorsi scolastici specifici per bambini stranieri. La scuola è obbligatoria fino a 16 anni, è un diritto/dovere frequentarla e l'amministrazione deve iscrivere tutti i bambini in età dell'obbligo. In Francia lo stato ha dovuto richiamare all'ordine, l'ultima volta nel 2002, alcuni sindaci che avevano rifiutato l'iscrizione all'asilo e alle elementari di figli di sans papiers. Inoltre, il problema dei bambini stranieri è molto ridotto numericamente: i problemi riguardano soprattutto i figli di immigrati, ma in questo caso si tratta più di una questione di appartenenza sociale che di origine.
In Francia c'è l'obbligo di iscrivere i bambini stranieri nella classe ordinaria che corrisponde al loro livello (di età e di preparazione). La scuola non trasmette alle autorità amministrative la lista degli iscritti stranieri e quando ci sono stati tentativi di infrangere quello che qui viene definito il «santuario» della scuola, i presidi si sono rifiutati di cedere. I bambini stranieri (non nati in Francia) hanno diritto ad avere un supporto per l'apprendimento della lingua: esistono così le Clin, le classi di iniziazione, che forniscono ad allievi che peraltro frequentano una classe ordinaria qualche ora di insegnamento quotidiano di francese. In genere la frequentazione non supera un anno. Con i bambini che hanno problemi in francese (e non sono solo gli stranieri), intervengono regolarmente associazioni o corsi periscolari organizzati dai comuni. Ci sono i Cri, corsi di recupero integrati, organizzati nelle scuole. In alcune di esse, inoltre, vengono anche organizzati corsi sulla lingua di origine dei figli di immigrati. Passata la scuola dell'obbligo, esistono nei licei le Cla, classi di accoglienza, che propongono anche qui corsi quotidiani di francese per chi è arrivato in Francia senza conoscere bene la lingua. Sempre nei licei, sono previsti dei Mat, moduli di accoglienza temporanea, con qualche ora alla settimana di francese. Ma la scolarità è quella ordinaria.
In Germania, negli anni '70, erano state istituite le Vorklassen, classi preparatorie che duravano in genere un anno, dove venivano impartite lezioni di tedesco per stranieri. Oggi, questa funzione è più che altro esercitata dai Kindergarten. Gli stranieri, però, rischiano più facilmente di subire una selezione negativa già a 10 anni, all'entrata alla media. Nella Sonderschule vengono indirizzati i bambini con handicap. Qui si trova una percentuale alta di stranieri, relegati in questa scuola differenziale.


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