manifesto-Contro Moratti, il presidio dei presidi

Contro Moratti, il presidio dei presidi
Autonomia, rinnovo di un contratto scaduto ormai da 20 mesi, ritiro della circolare che vuole estendere anche alle scuole lo spoils system. Con queste richieste, alcune centinaia di presidi e dirigenti scolastici hanno manifestato - ieri - davanti al Senato nel corso di un sit-in promosso da Cgil, Cisl, Uil e Snals preannunciando lo sciopero generale "se non ci saranno risposte risolutive entro la data di approvazione della Finanziaria". I presidi - ha spiegato il responsabile nazionale dirigenti scolastici della Cgil Armando Catalano - "sono scesi in piazza per respingere una politica di aggressione alla scuola pubblica e all'autonomia della dirigenza scolastica". Nonché per dichiarare guerra senza quartiere a quello spoil system in base al quale si determina in un massimo di cinque anni la durata dell'incarico dei dirigenti: "Un provvedimento - denuncia ancora Catalano - a totale discrezione del direttore regionale, un atto che da negoziabile diventa unilaterale".

Il governo, affermano quindi i sindacati in una nota congiunta, ha promesso atti ufficiali e il ministro Moratti si è pubblicamente impegnato a stanziare nella legge Finanziaria i fondi necessari ad aprire il contratto della dirigenza scolastica ma nel testo in discussione al senato non ve ne è traccia.

E il governo tace anche rispetto alla richiesta dell'immediata indizione di un bando di concorso per dirigenti scolastici a fronte dei circa 4000 posti vacanti. Così come continua a negare le immissioni in ruolo di docenti e personale tecnico-amministrativo: è in atto, accusano ancora i sindacati, "una inacettabile strategia di precarizzazione del rapporto di lavoro di tutto il personale scolastico".

Anche una delegazione di deputati e senatori dell'Ulivo si è unita ai manifestanti cui è stata espressa solidarietà anche da alcuni senatori della maggioranza.

Una delegazione di dirigenti è stata infine ricevuta dal ministro della funzione pubblica Luigi Mazzella e dal presidente della commissione cultura del senato Franco Asciutti che hanno espresso loro "impegno e disponibilità".