Manifesto-Cinese, arabo e intercultura nelle scuole romane

Cinese, arabo e intercultura nelle scuole romane
Un polo per promuovere l'educazione interculturale in ogni municipio di Roma. E' l'iniziativa annunciata ieri dall'assessore del comune di Roma Maria Coscia per cominciare bene l'anno scolastico. "Roma, da sempre, e ancora più oggi, è una città aperta - ha detto l'assessore Coscia - orientata al rispetto di tutte le culture e gli orientamenti religiosi". Un lavoro non facile, se si considera che dei 300mila stranieri presenti nella capitale, il 13,6% ha meno di 18 anni. Significa che le scuole romane devono farsi carico di 30.654 ragazzi stranieri. Per questo da qualche anno è stato costituito il Forum delle scuole Intermundia con lo scopo di fornire servizi specifici per gli studenti migranti e per le loro famiglie. Al forum aderiscono 340 istituti scolastici e dal 2004 è cominciata la realizzazione della rete dei Poli Intermundia, centri educativi interculturali all'interno delle scuole rivolti al territorio, con attività per bambini, ragazzi e anche per adulti stranieri. Fino ad oggi ne sono stati attivati quattro, ma l'obiettivo è che ce ne sia uno in ogni municipio. Anche perché, dicono al Campidoglio, "non esiste un municipio romano con una maggiore presenza di stranieri, la presenza è spalmata in modo omogeno in tutta la città". Ma che cosa succede in questi poli? Nel polo Intermundia del municipio I, ad esempio, si insegna il bengalese, il cinese, l'arabo e lo spagnolo e si organizzano eventi culturali e feste multietniche che culminano a primavera con la festa Intermundia che si svolge in piazza Vittorio.