Manifesto: Cgil e Flc al governo «Servono risorse»
Una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sul tema della conoscenza permanente. Lo ha annunciato ieri il segretario confederale Cgil, Fulvio Fammoni, intervenendo al convegno organizzato dalla Flc Cgil
Una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sul tema della conoscenza permanente. Lo ha annunciato ieri il segretario confederale Cgil, Fulvio Fammoni, intervenendo al convegno organizzato dalla Flc Cgil «Il miglior investimento possibile è quello della conoscenza». Difficile prescindere da quanto un ricercatore dell'università di Napoli, Alessandro Arienzo, così riassume: «Senza soldi non si cantano messe». E d'altro canto non sfugge a nessuno che i problemi della scuola, della ricerca e dell'università - della conoscenza in generale - non si esauriscono al capitolo 'risorse'.
«La conoscenza è considerata una palla al piede per il nostro paese», commenta il segretario generale Cgil, Guglielmo Epifani. I dati ripercorsi ieri dal segretario generale Flc Cgil, Enrico Panini, sembrano confermarlo. L'Italia investe in conoscenza il 2% in meno del Pil rispetto agli altri paesi europei; a parità di popolazione scolastica i diplomati sono il 30% in meno; abbiamo un tasso di abbandono scolastico «impressionante», oltre al minore numero di laureati e di dottori di ricerca d'Europa. «Il deficit formativo rappresenta una delle cause fondamentali del freno della crescita e qualità dello sviluppo del nostro paese», dice Fammoni. Parole fatte proprie anche da Emma Marcegaglia, presidente degli industriali, nella sua prima relazione alla platea degli industriali e dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nelle sue considerazioni finali. Perciò, chiede Panini, «il governo dovrà dirci già dal Dpef se intende investire sulla formazione o se invece intende riproporre una politica di tagli e di precarizzazione dei rapporti di lavoro». Prioritario, ricorda il segretario della Flc Cgil, il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti. Mentre per quanto riguarda la precarietà, l'Flc chiede alla ministra Maristella Gelmini «un piano triennale di stabilizzazione».