Manifesto-Centrosinistra, la scuola detta il programma
Centrosinistra, la scuola detta il programma La Gad respinge la riforma ma Fassino tentenna: "prima le elezioni e poi cambiamo quello che non ci piace". Il ministro dell'economia Siniscalco smentisc...
Centrosinistra, la scuola detta il programma
La Gad respinge la riforma ma Fassino tentenna: "prima le elezioni e poi cambiamo quello che non ci piace". Il ministro dell'economia Siniscalco smentisce Moratti e annuncia una mezza marcia indietro: "cercheremo di tagliare altrove". An si schiera contro il governo
IAIA VANTAGGIATO
ROMA
Iloden blu è come sempre impeccabile, l'andatura fieramente dinoccolata. Piero Fassino - incurante della pioggia battente - sfila alla testa del corteo confederale con piglio sicuro: "Si sta per dare un colpo definitivo alla scuola italiana: il governo è allo sbando". Non c'è, per una volta, che essere d'accordo e chiedere - in concerto - l'abrogazione dell'odiosa riforma Moratti. Nella Gad sembrano concordare tutti, ma le sfumature sono importanti. Lo stesso Fassino, ad esempio, dice: "prima andiamo al governo poi cambiamo quel che c'è da cambiare", e magari sarebbe stato meglio chiarire da subito che da cambiare c'è tutta la riforma in questione, senza distinguo. E la Margherita non è che sia poi così netta, anche se il capo dei senatori Bordon va giù duro: "La riforma va cancellata. Ha peggiorato le condizioni dell'istruzione e scontentato tutti". Ma lui, si sa, è un pasdaran, di parere solitamente contrario a quello del leader del partito, Francesco Rutelli. Non ha di queste esitazioni e non si nasconde dietro sapienti nuances l'ala sinistra della coalizione. Bertinotti, segnala la riuscita di entrambe le manifestazioni e conferma la necessità di "respingere il progetto voluto dalla Moratti e da Berlusconi: la distruzione di quel che resta dello stato sociale". Cossutta si rivolge direttamente agli alleati: "Lo dico a Rutelli e a D'Alema: la controrifoma della scuola va abrogata. Lo sciopero di oggi deve essere una sveglia per tutto il movimento dei lavoratori". Una nuova avanguardia, "forte - secondo Cossutta - "di una coscienza sindacale, culturale, politica e ideale che ora mi emoziona".
D'accordo con lui, la Fiom di Gianni Rinaldini: "Siamo di fronte alla ripresa di un movimento che parte dalla scuola ma che critica, più in generale, le scelte del governo in materia di scuola, lavoro e stato sociale". Una rinata avanguardia dei lavoratori della conoscenza? Un modo per ritessere una trama comune tra le diverse categorie? "Ricordiamoci delle 150 ore e di quanto quell'esperienza - afferma Rinaldini - sia riuscita a ricompattare categorie diverse intorno al diritto allo studio e contro la logica della pura professionalità aziendale". Stesso coro intona Giorgio Cremaschi che ribadisce lo stretto intreccio tra il liberismo nelle fabbriche e quello che si consuma nelle scuole. La scuola - afferma - è un'azienda e l'azienda usa ormai la scuola solo per i suoi fini.
Tra i capi del listone non è facile rintracciare tanta determinazione. Sventola il loden, intirizzisce Fassino: "Evitiamo di costruire idoli simbolici, pensiamo alle elezioni". Il segretario dei Ds preferisce non sbilanciarsi in vista della prossima tornata elettorale: peccato, perché l'etereo segretario ha vinto una battaglia ma ancora non lo sa.
Il governo infatti - di fronte all'imponente manifestazione di ieri - fa marcia indietro e promette nuove misure per alleggerire le tasse dei ricchi senza intaccare più di tanto la scuola dei poveri. Da Bruxelles il ministro dell'economia Domenico Siniscalco mette le mani avanti: "La scuola è uno degli argomenti aperti". Poi però scivola su una buccia di banana con una tale abilità che neanche a Tremonti sarebbe mai riuscito: "Se ho ben compreso stiamo parlando di un argomento che riguarda il 2006". E di quando se nò? Infine smentisce Moratti che, da Tokyo, continua a dire di non sapere niente delle oltre 14mila teste decapitate nella scuola: "In questi ultimi giorni - afferma Siniscalco - io e Moratti abbiamo parlato più volte dei possibili aggiustamenti di spesa e lo abbiamo fatto all'interno dei saldi".
Quali saldi non è dato sapere ma le svendite sono di fine stagione e riguardano una maggioranza che non sa più da che parte stare. Tace la Lega ma Alleanza Nazionale come al solito non si tiene: "L'ipotesi di ulteriori tagli di organico del personale della scuola - dichiara il senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An - non è praticabile".
Per una maggioranza la riforma e i tagli alla scuola sono già una mina. Per l'opposizione rischiano di diventarlo se la Gad non arriverà presto a fare chiarezza sulla decisione di cancellare le trovate di Letizia Moratti in caso di vittoria elettorale nel 2006.